campanello d'altare, 1798 - 1809

Il corpo, svasato e profilato da un orlo liscio sovrastato da una cornice con un giro di foglie d'alloro, si restringe in una gola lucida. Su di essa è inciso il monogramma di Giovanni Battista Parretti. La calotta, sulla quale si dispiega un tralcio di foglie racchiuso fra due piccole cornici scanalate, si raccorda, mediante un nodo a rocchetto liscio, al manico a balaustro. Questo, liscio, presenta una perlinatura alla sommità e sorregge la tozza ghianda terminale di forma quasi sferica

  • OGGETTO campanello d'altare
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ bulinatura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Francese
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme all'ostensorio (scheda 20000016), alle ampolline (scheda 20000017) , al vassoio portampolle (scheda 20000018), alla navicella (scheda 2000001 5) e al turibolo (scheda 20000009) il campanello, datato tra il 1840 e il 1845 da Giampiero Lucchesi (G. Lucchesi, "Museo dell'Opera del Duomo di Pi sa", Pisa, 1993, p. 75), fa parte del servizio in argento dorato di propri età dell'arcivescovo di Pisa Giovanni Battista Parretti (1839-1851): gli oggetti che compongono il servizio presentano caratteri stilistici profonda mente diversi fra loro. Le ampolline, il vassoio ed il campanello costituiscono un sottogruppo stilisticamente ben definito. Sebbene non si abbiano notizie attestate dalle fonti documentarie relative a questi oggetti, tuttavia la presenza su ciascuno di essi del monogramma Parretti ci consente d i individuarne almeno il proprietario. Giovanni Battista Parretti (1779-18 51), nato nella diocesi di Firenze e consacrato Vescovo di Fiesole nel 182 8, diventa Arcivescovo di Pisa nel 1839. La presenza su ciascuno di questi arredi dei medesimi marchi di garanzia e del titolo impressi sul calice, sulla patena e sulla pisside donati dall'arcivescovo Alliata ci consente di datarli agli stessi anni, ossia tra il 1798 ed il 1809. Purtroppo, però, i n questo caso, nonostante la presenza del punzone di bottega, non è stato possibile individuare l'orafo che li ha eseguiti. Anche se l'ambito artistico è ancora una volta quello della Francia degli ultimi anni del Settecento e dei primi dell'Ottocento, le caratteristiche stilistiche degli arredi usciti dalla bottega di Parraud sono profondamente diverse da quelle che connotano il campanello e la coppia di ampolle con vassoio dell'arcivescovo Parretti. Questi, infatti, rivelano un carattere dichiaratamente neoclassico: la decorazione, appena incisa, agli effetti ottenuti con il rilievo privilegia quelli prodotti dalla linea, lasciando ampie superfici lisce e lucide e confinandosi in strette cornici. Il repertorio decorativo, poi, è quello tipico del gusto neoclassico, caratterizzato da palmette, foglie d'alloro e perlinature. L' unica concessione alla tradizione è rappresentata dalla tozza ghianda di forma quasi sferica collocata alla sommità del mani co. Il campanello presenta una forma che verrà ripetuta con poche varianti ancora a lungo, come sta a dimostrare l'analogo oggetto realizzato da Louis Manaut tra il 1819 ed il 1838 e pubblicato in "Musée du Louvre et Musée de Cluny. Catalogue de l'orfèvrerie du XVIIe, du XVIIIe et du XIXe siècle" , a cura di Y. Bottineau, Paris, 1958, tav. LXVII, fig. n° 194. Ma anche l a cornice con un giro di foglie d'alloro, che impreziosisce l'orlo di questo arredo, è identica a quella che sovrasta l'orlo del nostro campanello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900662175
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • STEMMI gola - gentilizio - Stemma - Parretti - I P B entro uno scudo corniciato da due rami d'alloro legati da un nastro e coronato da una piccola ghirlanda di fiori
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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