paesaggio con animali e Orfeo
dipinto,
ca 1690 - ca 1710
Gryeff Adriaen De (1670 Ca./ 1715)
1670 ca./ 1715
n.r
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gryeff Adriaen De (1670 Ca./ 1715)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Casa Martelli
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Martelli
- INDIRIZZO Via Zannetti, 8, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il n. 125 è una rappresentazione in chiave insolita del mito di Orfeo, solitamente associato ad una visione dolente del canto e della poesia come consolazione alle umane sventure, e perciò rigorosamente ancorato ai canoni della classicità: giovane, di belle fattezze, abbigliato all'antica, composto e ispirato. Qui invece egli appare vestito con giubbone, camicia e pantaloni, e la sola concessione all'antico pare il drappeggio che gli copre le spalle. Ancora più insolito è il berretto piatto che reca in testa, e che somiglia assai più al berretto di un pittore tardo seicentesco: si tratta forse di una traduzione molto concreta, curiosa ed anche ironica del parallelo oraziano 'ut pictura poesis'? Anche la sua posa, che pare seguire un ritmo troppo danzante, non è del tutto ortodossa, mentre gli animali intorno paiono blandamente interessati alla performance. Il solo che si volge come verso un acuto richiamo pare il pavone, mentre nello stagno cigni, anatre ed altri uccelli sguazzano tranquilli; sull'albero i pappagalli e gli altri volatili (che richiamano intensamente le Allegorie dell'Aria di Jan II Brueghel e di Jan II van Kessel) accompagnano la scena con conspevole presenza. Tori e arieti dalle temibili corna sembrano invero ammansiti, ma appena più in là un lupo in atto di azzannare una pecora non pare colpito più di quel tanto dal poetico lamento del divino cantore. Sul fondo, la corsa di un cervo e le figure di un gruppo di cavalli completano la scena. Il dipinto pare da attribuire alla stessa mano che ha eseguito il n. 119, che gli fa da pendant nella Galleria Martelli, il pittore Adriaen de Gryeff, figlio del pittore olandese Jacob de Claeuw ma attivo prevalentemente nelle Fiandre, dove è testimoniato come mercante di quadri a Gand e ad Anversa (1687), poi come membro della corporazione degli artisti in quella città (1699) e infine a Bruxelles (B.J.A. Reneckens, 'Jacques de Claeuw en Adriaen de Gryeff, vader en zoon', Kunsthistorische Mededelingen van het Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie 4 (1949), 1-2, pp. 7-14). Il soggetto è insolito nella produzione del pittore, famoso più che altro per le sue nature morte di cacciagione all'aperto, che risentono dello stile di Jan Fyt (1611-1661), ma anche in senso lato della vivacità rappresentativa di David Teniers II (1610-1690) ( E. Greindl, Les Peintres Flamands de Nature Morte, Bruxelles 1959, p.88). Pare interessante la ripresa in epoca tardo seicentesca, o perfino protosettecentesca, di temi e modi rappresentativi diffusi nella prima metà del Seicento. Il classicismo che permeava il panorama artistico tra Fiandre ed Olanda alla fine del Seicento, dovette giungere anche a questo pittore di genere, sia pure in una versione curiosamente deformata, e per ciò stesso particolarmente frizzante e curiosa. Sul dipinto si veda Huys Jansen P./ Squellati Brizio P., Repertory of the Dutch and Flemish Paintings in Italian Public Collections. Tuscany in corso di stampa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900645956
- NUMERO D'INVENTARIO Martelli 125
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Casa Martelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI a tergo su cartellino - 47 Animali di Abramo Bloemen - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0