Teseo e Arianna
decorazione a intaglio
1540 - 1560
Montatura in metallo dorato con due occhielli saldati in corrispondenza delle estremità verticali
- OGGETTO decorazione a intaglio
-
MATERIA E TECNICA
ametista/ incisa
metallo/ doratura
-
MISURE
Altezza: 26.5 mm
Larghezza: 23 mm
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'intaglio è stato rintracciato fino all'inventario redatto da Giuseppe Bencivenni Pelli nel 1786. La presenza delle due lettere incise A K sul fondo della pietra, spinse i conservatori granducali ad attribuire l'opera all'incisore di gemme e medaglista Alessandro Cesati, che in più di una occasione siglò le sue pietre incise con il proprio nome in lettere greche o più semplicemente con le sole iniziali (A.K.). Tale ipotesi fu accolta nel XIX secolo con qualche riserva da Michele Arcangiolo Migliarini, che non mancò comunque di riconoscere l'alta qualità dell'opera giudicandola grandiosa e di merito. A questo parere si rifece anche Gaetano Milanesi per la stesura di una nota di commento alla breve biografia che Giorgio Vasari dedicò al Cesati all'interno della "Vita" di Valerio Belli. Tuttavia, il pezzo del Museo degli Argenti, eseguito su una ametista sfaccettata a cuspide nel rovescio, non sembra mostrare particolari affinità di stile con gl'altri lavori noti dell'artista. Incerta rimane anche l'identità dei due personaggi effigiati, dai volti vigorosamente modellati sui quali spiccano gli occhi allungati con palpebre segnate, i nasi diritti e le piccole bocche. Per quanto riguarda l'effigie maschile, un interessante confronto tipologico si può istituire con un intaglio in corniola del XVI secolo raffigurante la testa di Teseo, già nella collezione dei duchi d'Orléans e ora conservata al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo ("Splendeurs des collections de Catherine II de Russie. Le Cabinet de pierres gravées du Duc d'Orléans", catalogo della mostra, a cura di J. Kagan e O. Neverov, Paris 2000, p. 149, n. 185/1). Somigliante è il rendimento generale del viso e soprattutto quello della pelle dell'animale, che presenta lo stesso muso tondeggiante e lo stesso trattamento a piccole linee ondulate del manto. Sulla base di queste indicazioni, si propone qui di riconoscere nel giovane dai lineamenti apollinei ritratto nella gemma fiorentina proprio l'eroe ateniese che sconfisse il Minotauro e nella fanciulla al suo fianco la figlia del re Minosse, Arianna
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900642655
- NUMERO D'INVENTARIO Gemme 340
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI all'altezza del collo del profilo femminile - A K - lettere capitali - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0