Luigi Mussini in ginocchio davanti a Luisa Piaggio

monumento funebre,

monumento a edicola su basamento quadrangolare, definito lateralmente da due lesene scanalate con capitello ionico sorreggenti trabeazione e fregio con motivo di foglie d'acanto; coronamento formato da una lastra dal profilo mistilineo con bassorilievo. Ghirlanda in ferro formata da rami di quercia e alloro intrecciati recante al centro una tavolozza da cui si dipartono due nastri che ricadono lateralmente verso il basso

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo di Carrara/ scultura/ incisione/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Mussini Luigi (1813/ 1888)
    Zalaffi Benedetto (1823/ 1906)
  • LOCALIZZAZIONE Siena (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Cimitero della Misericordia, situato fuori della Porta Tufi, venne edificato, sul luogo ove insisteva il grandioso complesso trecentesco del convento olivetano di San Benedetto, per volontà dell'Arciconfraternita della Misericordia, derivata dalla cessazione dell'antica Compagnia di S. Antonio Abate e riconosciuta da Leopoldo II nel 1833. La costruzione del complesso monumentale venne affidata tra il 1835 e il 1843 all'architetto di formazione neoclassica Lorenzo Doveri (1799-1866), autore del primo progetto, corrispondente alla parte più antica del cimitero costituita da un'area di forma quadrangolare con tre lati circoscritti da loggiati in stile misto greco romano e dai sotterranei, illuminati da piccole finestre di carattere gotico. Un ulteriore ampliamento, affidato tra il 1872 e il 1873 all'architetto senese purista Giuseppe Partini (1842-1895) e rimasto incompiuto, interessò questa parte del Cimitero che oggi, con i suoi numerosi affreschi e monumenti sepolcrali dovuti ai più stimati maestri e a quasi tutti gli allievi più dotati usciti dall'Istituto di Belle Arti di Siena, costituisce un vero e proprio museo dell'Ottocento e Novecento senese.Alla mano del pittore senese Luigi Mussini, caposcola della corrente purista a Siena nella seconda metà dell'Ottocento e direttore del locale Istituto di Belle Arti dal 1851 al 1887, è dovuta la tomba di Luisa Piaggio, pittrice allieva e moglie del Mussini, il quale volle scolpire il bassorilievo che orna la sommità del monumento funebre, che accoglie nella lapide anche l'iscrizione relativa al maestro, qui seppellito nel 1888, dettata dall'amico e letterato pratese Cesare Guasti. La corona di rami di quercia e alloro intrecciati, in ferro battuto, assai deteriorata e completamente ossidata, posta al di sopra del monumento, recante al centro una tavolozza e un nastro con scritte in oro oggi non più leggibili, venne commissionata dalle figlie di Mussini all'artigiano-artista Benedetto Zalaffi e da lui realizzata nel 1889 su disegno di Giorgio Bandini (1830-1899), professore della scuola d'Ornato dell'Istituto d'Arte, allievo del Mussini e noto soprattutto per le sue doti di pittore decoratore. L'officina dello Zalaffi, protagonista insieme al coetaneo Pasquale Franci della grande ripresa dell'arte del ferro battuto a Siena nella seconda metà del XIX secolo, fu portata avanti dai figli Salvatore e Luciano, che proseguirono l'attività paterna fino al 1931. Nello stesso cimitero della Misericordia Benedetto Zalaffi realizza nel 1873 il candelabro per la famiglia Parresi mentre al figlio Luciano spetta, oltre alla croce e ai candelabri per la cappella De Metz, una lapide sepolcrale per il cavaliere Fidelfo Ardinghi (vedi scheda n. cat. gen. 0900534254)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900534311
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a tutto campo - A PIE' DI QUESTO SASSO (...) (vedi foto) - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Mussini Luigi (1813/ 1888)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'