PUTTO
statua,
1518 - 1519
Putto nudo benedicente
- OGGETTO statua
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ATTRIBUZIONI
Sinibaldo Bartolomeo Detto Baccio Da Montelupo (1469/ 1535)
- LOCALIZZAZIONE Capannori (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine di Cristo in Pietà è stata più volte ricordata da Girolamo Savonarola nelle sue prediche. La presenza a Lucca di molti discepoli del frate domenicano e il culto locale del Volto Santo favorirono il diffondersi di questa iconografia. Negli anni 1496-1501 Matteo Civitali esegue per la pieve di Lammari l'edicola per il Cristo in Pietà (cfr. scheda 00112090), forse commissionato da Domenico Bertini, artefice delle grandi trasformazioni dell'arredo interno del Duomo di Lucca. Quest'opera costituisce un esempio di realistica resa della figura e di un pathos già barocco, così come gli esemplari stilisticamente affini del Bargello e del Museo Nazionale di Villa Guinigi, usciti dalla bottega civitalesca, e il più tardo Cristo della Pieve di S. Lorenzo a Segromigno eseguito nel 1519 da Baccio da Montelupo, il cui impianto architettonico e il lavoro d'intaglio sono ormai di gusto cinquecentesco. Nel contratto di allogagione si legge che lo scultore fu chiamato dall'opera della chiesa di Segromigno per realizzare un tabernacolo (cfr. scheda 00507780) in marmo dorato simile a quello di Lammari del Civitali; anzi avrebbe dovuto superarlo nelle dimensioni per essere "giudicato più bello e di maggiore valore e stima". Il compenso fu stabilito in 110 ducati d'oro larghi. Fino al 1925, anno in cui lo storico locale P. Guidi rinvenne la documentazione sull'opera, il tabernacolo veniva tradizionalmente assegnato al Civitali. Lo stesso Guidi ha rintracciato un documento del 1515 per la messa in opera per la stessa chiesa di Segromigno di una statua raffigurante un Sant'Antonio Abate, identificata con la statua già in S. Ponziano e poi in S. Andrea, che dal Vasari venne ritenuta di Andrea Sansovino e invece mostra evidenti analogie con il San Giovanni per la chiesa fiorentina di Orsanmichele che Baccio portava a termine proprio intorno al 1515. Baccio da Montelupo ha chiuso il timpano del tabernacolo (cfr. scheda 00507780) collocando un putto benedicente, che allude alla figura di Gesù Bambino, sull'esempio di analoghi complessi realizzati a Firenze da Desiderio da Settignano (in S. Lorenzo), Mino da Fiesole e Benedetto da Majano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900528038
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0