tabernacolo murale,

Edicola timpanata sorretta da due lesene lavorate a candelabra su plinti; architrave con girali vegetali; timpano figurato (cfr. scheda 09/00528037) e piccola statua di putto alla sommità (cfr. scheda 09/00528038); su una predella figurata con ciborio a padiglione (cfr. schede 09/00528035 e 09/00528036) si apre un arco sostenuto da due lesene scanalate, estradosso lavorato con fiori e doppio giro di rosette; al centro il busto di Cristo in Pietà (cfr. scheda 09/00528034)

  • OGGETTO tabernacolo murale
  • ATTRIBUZIONI Sinibaldo Bartolomeo Detto Baccio Da Montelupo (1469/ 1535)
  • LOCALIZZAZIONE Capannori (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine di Cristo in Pietà è stata più volte ricordata da Girolamo Savonarola nelle sue prediche. La presenza a Lucca di molti discepoli del frate domenicano e il culto locale del Volto Santo favorirono il diffondersi di questa iconografia. Negli anni 1496-1501 Matteo Civitali esegue per la pieve di Lammari l'edicola per il Cristo in Pietà (cfr. scheda 00112090), forse commissionato da Domenico Bertini, artefice delle grandi trasformazioni dell'arredo interno del Duomo di Lucca. Quest'opera costituisce un esempio di realistica resa della figura e di un pathos già barocco, così come gli esemplari stilisticamente affini del Bargello e del Museo Nazionale di Villa Guinigi, usciti dalla bottega civitalesca, e il più tardo Cristo della Pieve di S. Lorenzo a Segromigno eseguito nel 1519 da Baccio da Montelupo, il cui impianto architettonico e il lavoro d'intaglio sono ormai di gusto cinquecentesco. Nel contratto di allogagione si legge che lo scultore fu chiamato dall'opera della chiesa di Segromigno per realizzare un tabernacolo in marmo dorato simile a quello di Lammari del Civitali; anzi avrebbe dovuto superarlo nelle dimensioni per essere "giudicato più bello e di maggiore valore e stima". Il compenso fu stabilito in 110 ducati d'oro larghi. Fino al 1925, anno in cui lo storico locale P. Guidi rinvenne la documentazione sull'opera, il tabernacolo veniva tradizionalmente assegnato al Civitali. Lo stesso Guidi ha rintracciato un documento del 1515 per la messa in opera per la stessa chiesa di Segromigno di una statua raffigurante un Sant'Antonio Abate, identificata con la statua già in S. Ponziano e poi in S. Andrea, che dal Vasari venne ritenuta di Andrea Sansovino e invece mostra evidenti analogie con il San Giovanni per la chiesa fiorentina di Orsanmichele che Baccio portava a termine proprio intorno al 1515
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900507780
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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