Santa Cecilia

dipinto, post 1323 - ca 1330

tavola rettangolare che presenta nella parte superiore la traccia di una cornice ad archetto a sesto acuto trilobato; poiché la traccia dell'archetto risulta segata, se ne deve dedurre che tutta la parte superiore è stata segata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Traini Francesco (notizie 1321-1345)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Di Nicola
    Scuola Senese Del Xv Secolo
    Seguace Di Giovanni Di Nicola
    Maestro Della Crocifissione Del Camposanto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di S. Matteo
  • LOCALIZZAZIONE Convento di San Matteo in Soarta (ex)
  • INDIRIZZO Piazza San Matteo in Soarta, 1, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, attribuita da Polloni a Francesco Traini (1837), fu invece riferita a scuola senese di Simone Martini da Supino (1894) e Bellini Pietri (1906). La tavola assieme ai nn. 1591, 1592, 1594 formava secondo Marangoni (1931) assieme alla Madonna col Bambino inv. n. 5727 un unico polittico, che lo studioso riferiva a Giovanni di Nicola (già nel 1914 Sirèn aveva riferito la Madonna a Giovanni di Nicola). Lavagnino (1923) invece pensava che l'autore dei quattro Santi fosse un anonimo artista pisano seguace dell'autore della Madonna n. 5717, che dunque era indipendente dalle quattro tavole; anche Van Marle (1925) distingueva i Santi, da lui riferiti ad un pisano influenzato da Simone Martini, dalla Madonna da lui attribuita a Giovanni di Nicola. Pure Vigni (1950) reputa i Santi non appartenenti allo stesso polittico di cui faceva parte la Madonna, tuttavia egli pensa che l'autore delle cinque tavole sia lo stesso e lo identifica con il Maestro del Trionfo di San Tommaso (dall'omonima opera in Santa Caterina a Pisa), che in ques'opera risentirebbe dei modi di Luca di Tomè. Carli (1958), daccordo con Vigni nel distinguere la Madonna dai quattro Santi, ha attribuito le cinque opere a Francesco Traini (che identificò col Maestro del Trionfo di San Tommaso) datando i Santi in un periodo intermedio tra la Madonna, da lui datata tra il 1330-1335, ed il trittico di San Domenico (1345), quando il pittore si andava svincolando dall'ascendente di Lippo Memmi, acquistando maggiore forza plastica forse grazie ad un'approfondita conoscenza dell'arte dei Lorenzetti. L'attribuzione al Traini è stata accolta da Bellosi (1974), che però mette in relazione i Santi con la Madonna, come appartenenti ad uno stesso polittico. Caleca (1987) accogliendo il riferimento a Francesco Traini, data i quattro Santi, da lui distinti dalla Madonna, alla prima attività del Traini, in un'epoca prossima alla tavola col Trionfo di San Tommaso nella chiesa pisana di Santa Caterina, databile a non prima del 1323, anno della canonizzazione del santo. La Cristiani (2001) reputai Santi "probabili laterali" della Madonna n. inv. 5727
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900405638
  • NUMERO D'INVENTARIO 1593
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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