viola, post 1800 - ante 1849

La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale con indentature e venatura parallela alla commettitura, molto stretta al centro e lievemente più larga ai bordi. La commettitura è spostata verso sinistra rispetto all'asse di simmetria della tavola. Sono presenti due grossi perni di legno: uno infisso nello zocchetto inferiore a sinistra della commettitura, uno in quello superiore a destra di essa. Le "effe" sono di media lunghezza, oblique e piuttosto ravvicinate tra loro, con palette superiori a lati convergenti e inferiori a lati divergenti. Il fondo è in un solo pezzo di Acero a taglio sub - radiale con una lieve marezzatura sottile e irregolare discendente da sinistra verso destra. Sono presenti due grossi perni di legno analoghi a quelli riscontrati sulla tavola. La nocetta è originale e integra, di piccole dimensioni, con forma a campana. Presenta un forte risalto rispetto al piano del fondo. Le sei fasce sono di Acero a taglio sub - tangenziale con marezzatura poco evidente e più larga di quella del fondo, lievemente diagonale e orientata in direzione costante. Il manico è originale, di Acero pivo di marezzatura. La testa è solidale col manico. La vernice è di colore bruno ed è applicata su una preparazione a mordente

  • OGGETTO viola
  • AMBITO CULTURALE Ambito Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La viola viene affidata a Lapo Casini nel 1972 per rettificarne la tastiera, eseguire alcune rincollature e una pulitura generale. Lo strumento è un lavoro tipico di scuola francese della prima metà dell'Ottocento destinato al largo commercio. Utilizza un modello che risulta facile all'uso e una forma che mantiene una certa continuità tecnica con le botteghe di Mirecourt del secolo precedente. Il marchio a fuoco con il nome di F. S. Jean non sembra riconducibile al nome del costruttore, ma riflette invece l'uso, tipico del periodo, di nobilitare gli strumenti con l'apposizione del nome di liutai dell'antichità, senza che per questo vi sia un intento fraudolento. In questo caso il nome è quello dell'omonimo liutaio parigino attivo nella seconda metà del XVII secolo. A causa del piccolo formato dello strumento le "effe", grandi, sono piazzate piuttosto basse cosicchè gli occhi inferiori risultano assai spostati verso l'esterno e tagliano un maggior numero di venature del legno nel raccordarsi con le aste. Tipico dela liuteria francese di questo periodo è il petto dello strumento con una curva in sensibile rilievo che si raccorda con andamento a volta tesa con le C e la curva longitudinale del corpo, tesa con sguscia spostata verso il bordo con il quale forma uno spigolo vivo e schiarito all'esterno. Ancora tipico della scuola francese è l'incontro dei filetti alle punte. Lo strumento sembra costruito con forma esterna, nonostante la presenza dei perni infissi negli zocchetti attraverso le tavole. La chiocciola della testa è di piccole dimensioni rispetto allo sviluppo delle ganasce. La qualità della vernice, a gommalacca su preparazione a mordente, rispecchia una tecnica semplificata e di livello modesto. Risulta quindi dura, pigmentata in tonalità bruno caldo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348853
  • NUMERO D'INVENTARIO n.16
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
  • STEMMI sul lato interno del fondo - di liutaio - Marchio - Del Lungo A - F. S. JEAN (scritta a lettere capitali seguita da un piccolo cono)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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