La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale, privo di indentature e con venatura parallela alla commettitura, stretta al centro e più ampia ai bordi. Nella metà destra è presente una lunga linea per lo più parallela all'andamento delle fibre, probabilmente dovuta a un attacco micotico nel corso della vita dell'albero. Non sono presenti perni di posizionamento. Le "effe" sono molto lunghe e oblique, con palette a lati divergenti, lunghe, le inferiori più grosse delle superiori. Il fondo è in due pezzi di Acero a taglio sub - radiale, con evidente marezzatura media simmetrica e discendente dal centro verso i bordi. Non sono presenti perni di posizionamento. La nocetta, originale e integra, è complanare al fondo, con profilo ovale allungato nel senso dell'altezza e base chiusa con profonde unghiature. Le sei fasce sono di Acero a taglio radiale, con marezzatura analoga a quella del fondo, lievemente obliqua rispetto a quest'ultimo e orientata omogeneamente in modo discendente dal fondo verso la tavola. Il manico è di Acero con marezzatura analoga a quella del fondo. La testa è solidale con il manico. Il riccio è simmetrico. La vernice è di colore giallo bruno dorato
- OGGETTO violino
-
ATTRIBUZIONI
Scarampella Giuseppe (1838/ 1902): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE A partire dal 1885 Giuseppe Scarampella acquisisce il titolo di Fornitore del R. Istituto Musicale di Firenze come successore di Luigi Castellani, da poco defunto e nella cui bottega lavorava. E' plausibile che negli anni successivi venga acquisito questo violino per l'uso della scuola. La prima menzione emersa dall'archivio del Conservatorio risale tuttavia al 9 Febbraio 1911, quando lo strumento viene prestato a un certo M° Tagliacozzo. Successivamente sono registrati prestiti al M° Franchetti per uso della scuola nelle date 13 Gennaio 1925, 18 Ottobre 1926 e 16 Ottobre 1927. Il 28 Febbraio 1925 Giuseppe Del Lungo presenta una fattura per aver "ringrossato e rincollato" lo strumento. L'11 Ottobre 1926 è la ditta Leandro Bisiach e Figli a presentare una fattura per la montatura dello strumento (livellata la tastiera, cambiata l'anima, sostituiti i piroli, registrato il ponticello) così come nel 1931 (registrato e ritoccato il manico, livellata la tastiera, rifatto il ponticello, registrazione anima e cambio delle corde), quando lo strumento è passato nelle mani del M° Maglioni. Il 24 Settembre 1939 lo strumento è sottoposto a un intervento di piccola entità (15 Lire) da Silvio Vezio Paoletti e ancora da Alfredo Del Lungo nel 1948 quando viene "rincollata e spianata la tastiera e rimontato lo strumento". Lo strumento, benchè già parte della collezione del Museo del Conservatorio, doveva ancora essere utilizzato nel 1987 quando Carlo Vettori sostituisce le corde. Nel 2002 la tavola armonica è stata pulita da Claudio Arezio, rimuovendo uno spesso strato di colofonia. Il violino è realizzato dal liutaio ventitrè anni dopo aver firmato il suo primo strumento nel laboratorio del Maestro Nicolò Bianchi, a Parigi, e dopo un lungo percorso di attività e maturazione stilistica che ha trovato riscontro nella critica i cui giudizi trovano conferma in quest'opera caratterizzata dalla simmetria. La sguscia prepara al bordo condotto con grande accuratezza e forza, e le arcature si legano ad esso con armonia; il carattere del modello "Guarneri" è ricreato in forma moderna introducendo degli elementi personali come la maggiore compattezza, la C molto curva, la giuntura del filetto piuttosto in dentro e con le giunzioni più allungate. Anche le "effe" sono una stilizzazione idealizzata delle modalità dio forma e piazzamento del Maestro cremonese. Il nero alle colonne delle punte e lungo il nastrino della testa sono ispirati a Guarneri. Come è caratteristico di Giuseppe Scarampella, le "effe" hanno tacche molto oblique e le palette inferiori sono poco scavate. Tipica è la coda del riccio, abbastanza contenuta ma con sguscia profonda e la potenza della scultura della testa, preparata dalla pronunciata curva delle ganasce. La testa sviluppa una voluta a giro ampio, dal perno centrato e con un'esecuzione che non lascia traccia dell'intervento manuale. Lo Scarampella ha scelto i materiali per la loro forza, più che per la loro perfezione, come evidente nella scelta dell'Abete della tavola che mostra un accrescimento irregolare e una evidente macchia nel lato destro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348852
- NUMERO D'INVENTARIO n.14
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2010
- ISCRIZIONI su cartello incollato sul lato interno del fondo - Giuseppe Scarampella/ Fece in Firenze anno 1886 - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0