La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di abete rosso a taglio radiale con forti indentatture e venatura parallela alla commettitura, media al centro e poco più larga verso i bordi. Non sono riscontrabili perni di posizionamento. Le "effe" sono lunghe, con aste larghe e lievemente oblique. Il fondo è in due pezzi simmetrici di acero a taglio sub - radiale, dotato di fiammatura media discendente dalla commettitura verso i bordi. La commettitura è rinforzata all'interno da una serie di diamantini di forma piramidale. Sono presenti due perni di posizionamento entrambi a destra della commettitura: l'inferiore è tangente al filetto, mentre il superiore ne è più lontano. La nocetta è piuttosto grande, con un profilo che corrisponde ai due terzi di una circonferenza, priva di tacche alla base. Nella vista laterale è complanare al fondo. Le sei fasce sono di acero a taglio sub - tangenziale con ampia marezzatura perpendicolare alle tavole. Il manico è di acero a marezzatura media e perpendicolare alla tastiera. La testa è solidale con il manico. Il riccio presenta una lieve asimmetria, con il perno sinistro più basso del destro. La vernice è color arancio ed è assente lungo il bordo della tavola e del fondo e lungo lo smusso della voluta
- OGGETTO violoncello
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ATTRIBUZIONI
Capicchioni Marino (1895/ Notizie Prima Metà Sec. Xx): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento viene acquistato direttamente dal costruttore per una somma di £. 800.000 in seguito alla decisione del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio "L. Cherubini" del 24 Ottobre 1968. Il violoncello è tipico del lavoro della bottega di Marino Capicchioni di cui porta l'etichetta originale (sebbene la mano che traccia la data non sembri la sua). Lo strumento ha una bombatura molto piena e una sguscia quasi inesistente fino al filetto dove invece diventa evidente ed è scolpita con maestria. La modellazione delle "effe" e l'intaglio della testa suggeriscono la partecipazione del figlio Mario alla costruzione dello strumento, anche in considerazione della data riportata in etichetta. La schiaritura dei bordi e dello smusso del riccio è tipica del lavoro di Capicchioni così come il tipo di acero del fondo e delle fasce che il costruttore era solito importare dalla costa nord occidentale statunitense. L'arrotondamento delle ganasce del riccio è tipico dello stile di Capicchioni. Il modello delle "effe" con le curve superiore ed inferiore piuttosto strette, richiama il modello di Guarneri del Gesù. Una gran parte del fascino del lavoro dei Capicchioni e di questo strumento in particolare, risiede nel trattamento a rasiera della tavola, e nell'uso di essenze con profonde marezzature, mentre la modellazione è accentuata dalle sfumature di colore. Questo emerge particolarmente nel fondo, dove la sfumatura della vernice è più chiara al centro e più intensa e concentrata alle C
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348826
- NUMERO D'INVENTARIO bm 909
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2010
- ISCRIZIONI su etichetta incollata all'interno del fondo - Marinus Capicchioni/ Fecit Arimini A.D. 1968 - a penna - latino
- STEMMI all'nterno del fondo - di liutaio - Marchio - Capicchioni M - " M. CAPICCHIONI - RIMINI"
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0