Dio Padre sostiene Cristo crocifisso e angeli
patena,
post 1838 - ante 1871
Patena figurata con tesa larga e piatta. La tesa è incisa con un tralcio continuo di fiori e foglie di cardo, emergente dal fonto granito. Una sottile cornice di rovi intrecciati - simile ad una corona di spine - sottolinea il bordo interno della tesa
- OGGETTO patena
-
MATERIA E TECNICA
argento/ tornitura/ sbalzo/ bulinatura/ incisione/ granitura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Bottega Europa Nord-occidentale
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La patena con il calice in riferimento sono contenuti nella loro custodia. Gli arredi, insieme alla pisside (cfr. scheda 0900348390) ora conservata nel Capitolo metropolitano fiorentino, furono donati dal Pontefice Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) alla Metropolitana fiorentina nel 1871, "come compenso delle distribuzioni che il R.mo Capitolo passava all'Ill. e R.mo Sig. canonico Eugenio Cecconi, tenuto assente dai cori dell'onorevole incarico di storiografo del Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano", incarico affidatogli dallo stesso Pontefice. I documenti ricordano ancora che i doni papali furono consegnati dallo stesso Cecconi all'arcivescovo fiorentino Limberti, il quale stabilì che essi "rimanessero permanentemente nel Capitolo dei Canonici fiorentini per servire al culto della chiesa metropolitana. Non è noto, tuttavia, se il calice e la patena, quasi certamente eseguiti da manifatture diverse, furono uniti in occasione della donazione del Pontefice alla Metropolitana oppure già in precedenza, quando il calice era stato offerto da ignoti donatori a Pio IX per onorare il suo giubileo episcopale. Sulla patena è impresso un marchio che, per quanto non perfettamente leggibile, sembra interpretabile come una testa di cinghiale, corrispondente al marchio di garanzia impresso in Francia sui piccoli oggetti dal 1838 al 1919. Dunque, l'esecuzione della patena sembrerebbe circoscrivibile fra il 1838 ed il 1869 (anno di esecuzione del calice) o, al più tardi, entro l'anno di donazione degli arredi alla Metropolitana fiorentina (1871). Il punzone con le iniziali "J.W.", anch'esso impresso sull'orlo della patena, suggerisce quasi certamente il nome dell'autore, che tuttavia al momento non è possibile identificare. Solo ipoteticamente si può proporre che egli fosse un britannico (la patena ha un'insolita ornamentazione con foglie e fiori di cardo, simbolo della Scozia; le iniziali J e W sono frequenti nei paesi anglofoni) attivo in Francia oppure in uno stato legato alla legislazione francese. Dal punto di vista stilistico la patena evidenzia un'ottima qualità esecutiva e formale ed un copioso apparato decorativo, ricco di valenze simboliche, non comune negli arredi analoghi: essa ricorda, semmai, gli antichi piatti inglesi con ricche figurazioni incise. Un esempio interessante di patena figurata si trova tuttavia anche in un calice francese della fine dell'Ottocento caratterizzato dalla ripresa degli stili storici. La rappresentazione della Trinità, col Padre che tiene fra le braccia la croce col figlio, poco frequente in Italia e molto fortunata invece nel nord Europa, è una curiosità iconografica: il Padre Eterno, infatti, reca la Tiara con due corone (come usava al tempo di Bonifacio VIII) e non il più moderno Triregno allusivo al triplice potere (imperiale, sacerdotale, regale) del Pontefice, usato dal Trecento fin quasi ai giorni nostri. La foggia della tiara, però, non è conica, come si usava ancora nel Trecento, ma arrotondata - effigi dei personaggi raffigurati sembrano anch'esse riflettere influenze transalpine o nordiche
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348369
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI orlo della patena - garanzia - Marchio - testa di cinghiale (?) in campo sagomato
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0