mazza corale, serie - bottega fiorentina (?) (sec. XIX)

mazza corale 1823 - 1823

Mazza con fusto circolare scandito da cinque modanature, nodo allungato seguito da nodo a rocchetto con iscrizione, pomo a vaso modanato chiuso da coperchio bombato fissato con viti, terminale a pigna. La superficie, liscia e specchiante, è decorata da foglie lanceolate a leggero rilievo su fondo godronato, caratterizzate da nervature incise, ricorrenti sul nodo allungato, sul pomo e sul coperchio

  • OGGETTO mazza corale
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura/ incisione/ godronatura/ fusione
    legno, intaglio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servito di mazze era composto da due arredi con pomo a vaso e da due arredi con tipologia "a tau" (cfr. scheda in riferimento). Esso fu realizzato su specifica commissione della Deputazione Ecclesistica (organismo preposto alla gestione delle spese interne per il culto della Metropolitana), il cui emblema campeggia nel dado centrale delle mazze "a tau". L'intento della Deputazione era quello di fornire ai cantori nuove mazze d'argento, dato che quelle precedentemente in loro dotazione nel 1799 erano state consegnate alla Zecca dai guardarobieri dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Tali mazze dovevano, evidentemente, essere in stato ormai logoro, se già nel 1730 si era dovuto provvedere a farne riassettare le viti, i pomi ed i vasi, come apprendiamo dalle fonti. Nell'aprile del 1823 la Deputazione Ecclesiastica ottenne l'autorizzazione a pagare le spese relative alle nuove mazze con i proventi ricavati da una tassa imposta ai canonici, benchè secondo un precedente contratto del 1818 tali proventi fossero invece destinati alla conservazione ed all'ingrandimento di un parato posto in una cappella della Cattedrale (l'aumento dei prezzi, e "l'inevitabile diseguaglianza nel colore" fra la parte antica e quella nuova avevano reso impossibile tale utilizzo dei denari raccolti). Le mazze, in uso fino al 1930, risultano in seguito conservate presso una dependance della guardaroba, il deposito di via dei Bonizi. Le mazze erano utilizzate per battere il tempo durante le funzioni corali; quelle "a tau", originariamente impiegate per allontanare la folla costituivano un segno distintivo della carica del capocantore. Durante le liturgie festive si adoperavano le mazze d'argento, mentre durante quelle feriali esse erano sostituite da più modeste versioni in ottone. L'essenzialità formale di stampo neoclassico che caratterizza gli arredi in esame, trova stringenti confronti con coeve mazze corali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348364
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sul nodo - DEPUTAZIONE ECCLESIASTICA A(NNO) D(OMINI) 1823 - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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