angelo e cherubini

ostensorio a raggiera ante 1723 - ante 1723

Ostensorio monumentale. Base troncopiramidale a sezione quadrata, sollevata su piedini a voluta ornati da testine di cherubini. Base ornata da valve di conchiglia e solo anteriormente da croce realizzata con gemme entro castoni. Sugli spigolo smussati della base, a dividere i campi lucidati a specchio, festoni di fiori e foglie dorate, arricchiti di gemme. Sul dietro della base stemma accartocciato sormontato da corona marchionale. Il fondo della base è chiuso da una lamina. Fusto figurato: a sostenere la raggiera angelo paludato all'antica a figura intera con corona e cintura in oro con gemme, e suppedaneo in argento anch'esso gemmato. Doppia raggiera a dardi alternati in argento dorato con crocetta apicale trifogliata con gemma all'incrocio dei bracci. Teca gioiello in oro profilata da triplice cornice di diamanti e da giro di palmette realizzate anch'esse con gemme che la coronano e consolidano l'attacco della raggiera. Sul retro la raggiera è arricchita da un nuvolario in argento. Lunetta in oro con gemme incastonate: sette più grandi alternate a sei più piccole

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ traforo/ fusione/ doratura
    CRISTALLO
    diamante
    oro/ fusione/ sbalzo/ cesellatura
    RUBINO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ostensorio monumentale fu donato dal marchese Niccolò Ridolfi ai Canonici della metropolitana fiorentina il 24 maggio del 1723 (atto registrato da Ignazio Cavalloni) perchè questi se ne servissero nelle pubbliche funzioni. Ne è conferma, in aggiunta alla documentazione, lo stemma dei Ridolfi di Piazza presente sull'oggetto, completato dalla corona marchionale con le due palme incrociate, concessa alla famiglia fiorentina da un sovrano di Napoli nel 1415. Confronti: la tipologia dell'ostensorio con fusto figurato con angelo a sostenere la teca raggiata, tipica invenzione del barocco romano, si affermò a Firenze fin dall'ultimo quarto del Seicento, come provano l'esemplare conservato nella Basilica di Santa Croce, purtroppo modificato successivamente almeno nella base, e quello di Santa Maria a Fagna, datato al 1700. A differenza di questi, l'ostensorio commissionato per il duomo, risulta un vero e proprio ostensorio a "sole", nel senso che la mostra è esclusivamente costituita da gemme e da raggi, senza l'inserimento di nuvolari. Anche la splendida lunetta, realizzata come un gioiello, accentua l'effetto luminoso e l'identificazione dell'ostia con un astro raggiato. Le volute "nordiche" e trattate con una certa durezza del cesello richiamano i lavori di Adriano Raffner, caratterizzati dal contrasto fra le superfici modanate lisce e le decorazioni. In data ancora imprecisata compresa fra il 1862 (epoca dell'inventario Pini) e il 1979, quando fu censito nella bozza d'inventario generale del duomo, l'ostensorio ha lasciato, come molti altri oggetti, la residenza capitolare per essere conservato in cattedrale nella Guardaroba
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348356
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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