teca-lunetta - bottega fiorentina (sec. XX)
Teca posizionata di taglio su una base con fusto. Piede a sezione circolare chiuso sul fondo da una lamina ed impostato su gradino liscio seguito da cornici modanate. Corpo bombato terminante in un collo stretto da fascia modanata che assolve la funzione di fusto. Nodo a cipolla appiattito seguito da altra fascia modanata e da elemento (capitello ?) a doppia voluta sostenente la teca. Teca circolare a scatola munita anteriormente di cerniera per l'apertura dello sportello dotato di chiusura a pressione. La teca, facilmente smontabile, anche se non è stretta bene non può girare accidentalmente sul perno centrale perchè è dotata di uno scatto "di sicurezza". Croce apicale celtica con terminali trifogliati e bracci perlinati su sostegno a cartocci includenti rosette. le cornici del piede sono decorate con rosette inscritte in cerchi e con un serto di foglie e bacche d'alloro strette da nastri intrecciati. Corpo e collo del piede decorati. Nodo schiacciato sormontato da elemento a forma di capitello. Sia anteriormente che posteriormente la teca è chiusa da una lamina liscia circolare profilata da motivi decorativi
- OGGETTO teca-lunetta
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ incisione/ fusione/ bulinatura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come ricorda un documento conservato nell'Archivio del Capitolo Fiorentino stilato nella stessa data, il 13 novembre 1904 ebbe in luogo in duomo il pellegrinaggio delle Guardie d'onore di Santa Trinita che recarono "in dono alla Vergine Immacolata una scatola da Ostia Magna, d'argento dorato, del costo di più di Trecento lire (...) e una tovaglia per quell'altare finemente lavorata a ricamo, dono delle fanciulline della Dottrina, che hanno preso parte". Dunque la teca lunetta veniva ad ingrandire il già ingente corredo della cappella della SS. Concezione, a più riprese integrato dalla devozione dei fedeli fin dal 1796, quando l'immagine veneratissima, per ordine dell'arcivescovo Martini fu spostata dall'originale tabernacolo in via del Ciliegio in Duomo, prima nell'altare eretto presso la porta maggiore della cattedrale e poi, in seguito a lavori di restauro, trasportata nell'attuale collocazione (Ex cappella di San Giovanni Evangelista) nel 1842. La teca datata 1904 rispecchia in pieno il giusto "pastiche" tipico degli inizi del Novecento, con citazioni stilistiche neo-medievali (croce celtica, intrecci bizantini, centine gigliate gotiche) e neo-rinascimentali (trecce perlinate, il sostegno della teca che ricalca quello del reliquiario del Libretto del Sogliani, il serto d'alloro e il piccolo sostegno della crocetta che evoca le volute con rosette frequenti nelle sculture del Rossellino, le baccellature elicoidali tipiche delle oreficerie da pompa quattrocentesche
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347983
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI nella parte anteriore della teca - I(ESUS) H(OMINUM) S(ALVATOR) - lettere capitali -
- STEMMI sul piede - religioso - Stemma - Chiesa di Santa Trinita - 2 - iniziali "S" e "T" intrecciate entro scudo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0