calice,
1796 - 1796
Calice modanato, con piede a sezione centinata impostato su alto gradino. Nodo piriforme esapartito stretto fra raccordi architettonici; sottocoppa a margine centinato. Coppa alta, appena svasata e slabbrata. Sul piede esapartito tre cartelle bombate lisce di forma vagamente triangolare profilate da volute morbide e tre motivi ornamentali eseguiti in leggero rilievo, a cesello: fascio di spighe, pampini d'uva con grappoli; croce raggiata su monteloro sormontato da cuore fiammeggiante raggiato. Nodo solcato da nervature, come il piede. Sul raccordo superiore fiori quadripetali cesellati su tre delle sei facce. Sul sottocoppa si ripetono in scala ridotta gli ornati del piede
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice non è rintracciabile negli inventari del duomo anteriori alla bozza d'inventario conservata in sagrestia e manoscritta nel 1979. E' possibile che sia giunto in cattedrale da qualche chiesa o compagnia soppressa anche in epoca recente, o che nel 1818 (anno dell'inventario della Deputazione Ecclesiastica) fosse ancora in uso al suo proprietario, presumibilmente un cappellano dalle iniziali LFN. La data incisa sul piede, unita al punzone già rilevato su un calice conservato nella pieve di Santa Maria a Fagna, confermano l'arco cronologico dell'attività dell'ignota bottega fiorentina col marchio "A O all'insegna delle due stelle in campo ovale" ipotizzato da Claudio Strocchi (cfr. Argenti fiorentini): fine XVIII secolo. Il calice è una replica, con leggere varianti, di una delle tipologie più ricorrenti dal sesto decennio del XVIII secolo all'inizio dell'Ottocento. In cattedrale è presente un altro esemplare di calice modanato, datato però 1768. Sotto il piede, l'oggetto reca vistose cipollature causate dalla saggiatura dell'argento; non si rileva però alcun punzone della Zecca o del saggiatore. Il numero leggermente graffito sotto la base, invece, potrebbe essere un riscontro d'inventario ma anche un segno imposto dall'argentiere (Maluberti ?) che in epoca recente ha restaurato l'arredo, dato che un numero similmente graffito si trova pressochè su tutti i calici riargentati negli anni Settanta
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347664
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sotto il piede - 563 - A GRAFFITO -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0