filiale del Banco di Roma a Montecatini Terme: pianta in scala 1:100 del piano terreno

disegno architettonico, ca 1911 - ca 1911

Carta burro

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita rossa
    carta/ matita nera
  • ATTRIBUZIONI Brizzi Raffaello (e Aiuti): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie riguarda un progetto di massima preparato da Raffaello Brizzi per la ristrutturazione della sede del Banco di Roma a Montecatini Terme. Il progetto è costituito da un gruppo di piante e alzati in scala 1:100 (a parte una sezione in scala 1:50), e da alcuni particolati della facciata e degli intenti in scala maggiore; gran parte delle tavole consiste di lucidi eseguiti a china, ma della serie fanno parte anche alcune loro copie eliografiche e un disegno preparatorio a matita. I disegni a scala minore sono eseguiti in modo molto sommario, così come i particolari della galleria e della sala interne, che mostrano una notevole disinvoltura grafica; il dettaglio della facciata è disegnato invece con maggiore cura, anche se sul foglio sono comunque riportate alcune piccole correzioni appuntate velocemente a matita. Probabilmente si tratta del materiale predisposto per una prima approvazione da parte del committente, come sembra suggerire la firma (Giovanni Carelli ?) posta in calce all'eliografia riguardante il particolare della facciata, forse da attribuire ad un funzionario del Banco di Roma. Su questa stessa tavola compare la data 13 aprile 1911, di mano di Brizzi, che, assieme all'iscrizione in numeri romani visibile sullo stemma del timpano della facciata, permette di collocare cronologicamente, in modo preciso, l'esecuzione del progetto. La filiale montecatinese del Banco di Roma viene aperta nel 1906 in un edificio al n. 3 di viale del Tettuccio, l'attuale viale Verdi (De Rosa, 1982-1984, l, p.192, f.36); cinque anni dopo si decide di dare una vesta più consona agli uffici ed agli ambienti aperti al pubblico, Il progetto, come accadrà qualche anno più tardi per la sede della stessa banca a Lucca, anch'essa ristrutturata da Brizzi, prevede la riconfigurazione dell'intero immobile, un edificio su due livelli posto in una privilegiata posizione d'angolo in testa ad un lotto tra viale del Tettuccio, via della Torretta e una strada traversa pedonale. Anche qui come a Lucca, si prevede che gli ambienti della banca occupino il solo piano terreno, insieme con alcuni esercizi commerciali e con un "Salone da toilettes"; al primo piano trova posto invece una pensione, probabilmente già attiva nell'immobile da ristrutturare (l'attuale Select Hotel Petrolini). La mancanza di una pianta dello stato di fatto all'interno della sede impedisce di capire esattamente l'entità delle trasformazioni e degli eventuali ampliamenti proposti da Brizzi. Sembra indubitabile, in ogni caso, l'inserimento del salone ottagonale per il pubblico, utilizzato dall'architetto montecatinese in forme molto simili anche a Lucca e nel progetto per la Cassa di Risparmio di Foligno. Brizzi rimodella anche la facciata posteriore, su via della Torretta, e parte di quella laterale, forse saturando il lotto lungo queste due strade. Il prospetto su via della Torretta, in particolare, diventa l'occasione per far trasparire all'esterno la presenza della banca, espressa mediante un linguaggio altamente monumentale culminante la centro del prospetto nel portico con fastigio, che prelude e segnala il salone ottagono interno. Il prospetto sul viale del Tettuccio, che rimane quello di accesso alla banca da parte del pubblico, non sembra invece oggetto di progettazione, forse perchè già esistente. La realizzazione del progetto di Brizzi avviene solo parzialmente. I locali interni della banca, oggi occupati dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, vengono riplasmati secondo i disegni dell'architetto, in specie il salone delle operazioni. Gli esterni subiscono invece un drastico ridimensionamento: di tutta la nuova partitura dei prospetti immaginata da Brizzi, viene realizzato solo il portico al centro della facciata su via della Torretta, oggi incastrato nella successiva ristrutturazione e sopraelevazione dell'edificio. Nel suo intervento Brizzi usa un linguaggio classico con accenti archeologicizzanti, nell'intento di conferire all'edificio una dignità ed un valore consoni alla sua destinazione. Il prospetto su via della Torretta viene così imperniato attorno all'ingresso alla banca, funzionalmente secondario ma di grande presenza visiva, costituito da un portico tetrastilo posto in asse con il salone delle operazioni. Qui e nella facciata laterale Brizzi da fondo a tutto il proprio repertorio linguistico tipico di questi anni, che coniuga elementi di chiara derivazione classica con un gusto fortemente influenzato dal liberty. Cornici, architravi, mensole, fregi sono arricchiti e variati attraverso l'introduzione di elementi decorativi fitomorfici o zoomorfici, modellati in modo morbido, ad animare la materia inerte dei prospetti. In questo caso colpiscono soprattutto le decorazioni a girali, di sapore vagamente medioevale, che riempono lo spazio del frontone sopra l'ingresso principale, i racemi del fregio, le cancellate che chiudono gli accessi al portico. Anche qui, come in altre più o meno coeve di Brizzi (Banco di Roma a Lucca, palazzo comunale di Montecatini, scuola di Altopascio) compare una fascia campita con una sorta di sbaccellature, che ha la funzione di arricchire in senso decorativo la zona basamentale della parete. La parte superiore delle facciate è invece decorata con un paramento isodomo di bugnato piano, che accentua il carattere archeologico e monumentale dell'edificio. La costruzione si deve infatti confrontare quasi direttamente con i complessi termali montecatinesi, posti a pochissima distanza, e con l'edificio del Grand Hotel & La Pace, che sorge sul lato opposto di via della Torretta. All'interno il piano terreno ha il suo fulcro nel salone ottagonale delle operazioni, posto al centro dell'edificio ed illuminato dall'alto attraverso un lucernario schermato da un velario. Lo schema compositivo viene risolto in maniera simile a quanto avverrà nella sede lucchese del Banco di Roma, dove verranno sviluppati anche i temi decorativi enunciati in questo progetto. In entrambi i casi, infatti, il lucernario è sorretto da una struttura trabeata che definisce geometricemente lo spazio, inscritto all'interno di un ambiente quadrato, e che mette in comunicazione la sala, attraverso i suoi varchi, con i vani disposti all'intorno. I piedritti, posti in corrispondenza di ciascuno degli angoli dell'ottagono, sono costituiti da un pilastro affiancato da una coppia di colonne molto tozze, e sostengono una trabeazione molto complessa, ricalata, su cui a sua volta si impostano settori di volta raccordati al soprastante velario. I temi decorativi impiegati nel salone del pubblico, poi realizzato ricalcando quasi esattamente i disegni di questa serie, vengono preannunciati già nella lunga galleria che collega questo spazio con l'ingresso su viale del Tettuccio (vd. Il foglio inv. n. 134); non rimangono invece disegni per gli altri interni dell'edificio, per i quali probabilmente Brizzi, secondo la sua abitudine, prevedeva di studiare soluzioni di dettaglio nella fase esecutiva del progetto. La grafia delle scritte, nonchè la fluidità, la disinvoltura e la precisione del segno sembrano rivelare la mano di Brizzi nel dettaglio del salone e della galleria (inv. n. 134). Difficile da attribuire, ma anch'esso probabilmente di Brizzi per le scritte che ancora vi si intravedono nonostante siano state cancellate, è la pianta a matita del piano terreno inv. n. 142. Dubbi sull'autografia rimangono per le altre tavole, abbastanza accurate nell'esecuzione ma probabilmente di una mano diversa da quella di Brizzi: potrebbero essere state lucidate da un assistente sui disegni a matita dell'architetto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900345563-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario disegni 133-146
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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