Cristo crocifisso con san Rocco e san Carlo Borromeo. Cristo crocifisso
dipinto,
Naldini Giovan Pietro (1578 Ca./ 1642)
1578 ca./ 1642
Tela di formato rettangolare fissata in epoca recente a due assi di legno sui lati corti
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Naldini Giovan Pietro (1578 Ca./ 1642)
- LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela è citata nell'inventario della chiesa del 1768 quale pala dell'altare di San Carlo che, insieme a quello di Santa Margherita tutt'ora esistente, adornava la navata della chiesa, probabilmente sul lato sinistro. Il documento cita infatti un "altare di San Carlo (...) di legno tinto a più colori con quadro in tela sulla tavola con cornice di legno filettata d'oro rappresentante il Crocifisso, S. Carlo e S. Rocco". Nonostante il pessimo stato di conservazione renda problematica la lettura stilistica della tela, il dipinto è attribuibile a mio parere al pittore Giovan Pietro Naldini. Esso va quindi a accrescere il corpus di questo artista fiorentino attivo a Prato nel terzo e quarto decennio del Seicento e solo di recente oggetto di una prima ricostruzione biografica e artistica da parte di Claudio Cerretelli (cfr. Cerretelli C., 1992, pp. 34-54). Al Naldini riconducono l'arcaizzante semplicità di stampo devozionale che caratterizza l'iconografia e l'invenzione compositiva della scena con i due santi 'araldicamente' disposti ai lati della croce additanti il Cristo ai fedeli e con il teschio posto simbolicamente ai piedi di essa secondo modelli di stampo controriformato che perdurano a lungo nella produzione del Naldini e più in generale nell'arte sacra di ambito pratese. Molteplici sono inoltre i riscontri tipologici e stilistici fra il nostro dipinto e le opere sicure del Naldini. Tipica del pittore è ad esempio la figura di San Rocco che egli dipinse varie volte e che trova affinità strettissime nella posa, nel costume e nella fisionomia con il santo della pala della Galleria Comunale di Prato del 1632 e con la figura di San Rocco che egli dipinse nel 1631-32 per la vicina Pieve di S. Pietro a Iolo. Una notevole vicinanza tipologica si può inoltre riscontrare tra il San Carlo di Tobbiana e il santo a sinistra nella pala attribuita al Naldini che si trova nella Pieve di San Giusto. Sia il confronto stilistico, sia la forte probabilità che anche questa pala, data la presenza di San Rocco, sia stata eseguita come ringraziamento dopo il contagio di peste del 1631, portano a ipotizzare una datazione nella prima metà del quarto decennio
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900306266
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI tabella sopra la croce - I(ESUS) N(AZARENUS) R(EX) J(UDAEORUM) - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0