apparizione della Madonna a sant'Andrea Corsini
rilievo,
post 1684 - ca 1699
Foggini Giovanni Battista (1652/ 1725)
1652/ 1725
Personaggi: Sant'Andrea Corsini; Madonna; Gesù Bambino. Figure: frati carmelitani; astanti; angeli; cherubini; serafini. Elementi architettonici: altare. Oggetti: candelabri
- OGGETTO rilievo
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ATTRIBUZIONI
Foggini Giovanni Battista (1652/ 1725)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria del Carmine
- INDIRIZZO piazza del Carmine, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La morte di Bartolomeo Corsini avvenuta il 24 maggio 1685 fu causa di ritardi nel regolare andamento dei lavori tanto che la terza tavola fu posta in esecuzione solo nel luglio 1694, come risulta da dei documenti rintracciati da Mara Visonà e resi noti da Lucia Monaci Moran (in "Cappelle barocche"), relativi al trasporto di marmi per la pala nella casa del Foggini. Ad ulteriore conferma che tra il 1694 e il 1695 il Foggini si occupasse della pala vi sono dei documenti che attestano in quegli anni una serie di acconti versati allo scultore dalla Famiglia Corsini. La collocazione dell'opera a sinistra dell'altare è documentata, però, solo nell'ottobre del 1701. Il soggetto ha sollevato dubbi circa la sua esattezza sotto il profilo narrativo, dal momento che la frase incisa sulla cartella del timpano "servus meus es tu / et in te gloriabitur" è legata ad un episodio giovanile del Corsini: la Madonna che gli apparve durante la sua prima messa nell'Oratorio di Santa Maria in Primerana a Fiesole. Il santo è raffigurato, invece, "anziano e calvo tanto da far supporre che la scena si riferisca a quando la Madonna gli apparve indicandogli Gesù Bambino" (cfr. Monaci Moran). Secondo la Monaci Moran l'artista ha forse mutato il soggetto ad esecuzione avanzata, mentre secondo la Fabbri (in "La Chiesa di Santa Maria del Carmine") fin dall'inizio il Foggini aveva pensato a questo soggetto "poichè sia nello studio compositivo conservato al Louvre che nel modellino in terracotta dal Victoria and Albert Museum di Londra figurano invariate quelle componenti narrative che fanno ben pensare che lo scultore avesse voluto rappresentare fin da principio l'ultima messa del santo". Fu forse Sigismondo da San Silverio "a scegliere quella frase, pur sapendola non proprio pertinente alla scena raffigurata"(cfr. Fabbri)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900306150
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0