cippo - a pilastro di Mattei Francesco (sec. XIX)
cippo a pilastro
post 1847/12/05 - ante 1878
Mattei Francesco (notizie 1832-1873)
notizie 1832-1873
Cippo a colonna entro recinto con altre due tombe poggiante su basamento a sezione quadrata che sostiene la speira della colonna, liscia e con modanatura aggettante ai quattro quinti. Vaso apicale ansato con fiamma poggiante su piede liscio
- OGGETTO cippo a pilastro
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura/ incisione
pietra serena/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Mattei Francesco (notizie 1832-1873): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia del monumento funebre a colonna sormontato da urna deriva dalla scultura romana, dove era tuttavia preferito quello con busto e fu molto usata nel corso dell'Ottocento. La presenza dell'urna su colonna o pilastro, già comunemente usata in Inghilterra nel tardo Seicento e nel Settecento, si affermò nella scultura cimiteriale di ascendenza neoclassica in tutta Italia verso i primi decenni dell'Ottocento (cfr. M.S. LILLI, Aspetti dell'arte neoclassica. Sculture nelle chiese romane 1780-1845, Roma 1991) ed ebbe da quel momento grande sviluppo fino al 1868, quando, col divieto di cremazione imposto dalla chiesa cattolica, il motivo dell'urna divenne blasfemo e fu progressivamente abbandonato anche dagli anglicani anticonformisti (gli altri avevano incominciato a rimpiazzarla con la croce già dal 1850) che ne avevano fatto un uso maggiore rispetto ai defunti di fede cattolica (cfr. N. PENNY, Symbol and Style in English century sepulchral sculpture, in "La scultura del XIX secolo", Atti del Congresso, Bologna 1979, Bologna 1984, a cura di JANSON H. W., pp. 189-198). Frequente è anche la presenza della fiamma allusiva sia alla pratica della cremazione, sia alla vita eterna, cioè all'immortalità dell'anima. Di Francesco Mattei, lo scultore che eseguì questa tomba, si sa soltanto che, nella Guida scientifica, artistica e commerciale della città di Firenze (anno I della pubblicazione 1873-74, Firenze 1873, p.134), è classificato, come ornatista, fra gli scultori con bottega in via Solferino, 2. Dal gran numero di sue opere a carattere seriale presenti nel Cimitero degli Inglesi, si deduce comunque una sua specializzazione nel genere della scultura cimiteriale anche in considerazione della ripetizione di medesime tipologie e della loro desunzione dal repertorio neoclassico diffuso un po' dovunque nei cimiteri europei del periodo. Lo testimonia il confronto con la tomba di Cristine Kind del 1815 nel cimitero di Dresda. Secondo quanto riferito dai registri dei morti, Elisa Lecomte, la donna sepolta nella tomba, era la figlia di Dame Louise Le Comte a sua volta figlia di Salomon Counis di Ginevra, un famoso pittore su smalto nominato da Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, pittore di corte a Firenze dove si stabilì nel 1830 lavorando come ritrattista ed eseguendo maioliche in stile robbiano. Vice Presidente dell'Ufficio del Concistoro, morì durante l'esercizio di tale carica nel 1859 e fu sepolto nel cimitero degli Inglesi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900300719
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI fronte della colonna - ICI REPOSE / ELISA LECOMTE / NÈE COUNIS / MODÈLE DE TOUTES VIRTUS/ DECEDÈE À FLORENCE LE 5 DÉCEMBRE 1847 - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0