Santi martiri, Colomba dello Spirito Santo, motivi decorativi e vegetali

dipinto murale, ca 1338 - ca 1341

n.p

  • OGGETTO dipinto murale
  • ATTRIBUZIONI Gaddi Taddeo (1300 Ca./ 1366)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal 1335 al 1342 sono documentati molteplici lavori e acquisti per il ripristino della zona absidale della cripta romanica di S. Miniato, dove all'interno dell'altare erano e sono tuttora custodite le reliquie del santo eponimo della chiesa. I pagamenti registrati nei libri ora perduti delle provvisioni e riformagioni dell'Arte di Calimala e in quelli, anch'essi dispersi di "entrata e uscita" del convento, furono fortunamente trascritti da Carlo Strozzi nel secolo XVII. Essi ricordano che fin dal 1338 si facevano "coro sedilie pitture...intorno all'altare di S. Miniato" e che nel 1341 si dovevano pagare 50 fiorini d'oro aTaddeo Gaddi dipintore per le pitture della "volta sopra lo detto coro". A completamento della decorazione nel 1342 Taddeo realizzò la doratura, ancora visibile, dei capitelli delle colonne intorno all'altare.Anche il Sacchetti nella novella CXXXVI ricordò l'attività di Taddeo in S. Miniato. Dopo il Berti, che reperì documenti, l'attribuzione a Taddeo è stata unanime anche se fino all'intervento dell'Offner le monografie sul Gaddi omettevano il ciclo di S. Miniato. Poco prima del 1850 gli affreschi, rappresentanti la volta celeste costellata da evangelisti, martiri e santi, furono liberati in parte dallo scialbo, di cui erano stati interamente coperti, e quindi notevolmente ridipinti secondo i concetti di restauro vigenti. Solo con il restauro del 1909 le pitture tornarono completamente alla luce (Tarani). Dopo l'alluvione del 1966 fu scoperta la sinopia della piccola scena rappresentante la 'Presentazione al Tempio' affrescata insieme alla Natività nel sottarco soprastante la finestrella centrale dell'abside. Nella medesima occasione fu staccato l'affresco decorante un sottarco. L'iconografia del ciclo esalta il martirio di San Miniato: le figure che sembrano vegliare sulle sue reliquie, sono disposte gerarchicamente a raggiera dalle volte più lontane dall'altare decorate con effigi di martiri fino all'abside sulla quale troneggiano i busti degli evangelisti, dei profeti, dei dottori della chiesa. Conclude il ciclo, sul sottarco inquadrante la finestra absidale, il Cristo benedicente. La mano divina che sorregge corone, tiare papali o mitrie vescovili, decorante molti dei sottarchi, allude alla gloria celeste dei martiri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900291599
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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