Studio per ricamo riconducibile a capo d'abbigliamento femminile, realizzato su leggerissimo chiffon di seta avorio: mazzo con piante e fiori di campo (pianta di tarassaco con radici, fiore in boccio e soffione, fiore di sambuco, margherite, gladioli selvatici). Pianta di tarassaco con radici eseguita in filati di seta e ciniglia, sulle tonalità del verde e del marrone (punti sbieco, passato, pittura), con lumeggiature in oro ed argento filato; profilature in argento filato (punto posato); nervature mediante applicazione di cannucce iridescenti sfaccettate; fiore di tarassaco in boccio, in ciniglia avorio (punto passato) e seta sulle tonalità del verde e del marrone (punto pittura); soffione di tarassaco in ciniglia avorio (punti lanciati); strato in garza di seta apprettata con parte centrale in filati di seta verde chiaro, marrone e beige lavorati a punto nodi; punti lanciati in argento filato, a tre capi, e seta nocciola senza torsione apparente; lungo il bordo, ciuffi in seta avorio, fermati da perline vitree con film argentato all'interno. (Si rimanda al campo OSS)
- OGGETTO decorazione a ricamo
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ ricamo
argento filato/ ricamo
CERA
cotone/ tela
VETRO
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ATTRIBUZIONI
Genoni Rosa (attribuito): inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria del Costume
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Studio per ricamo riconducibile all'abito "Primavera" (TA 1719), ideato da Rosa Genoni e presentato all'Esposizione Internazionale di Milano (o del Sempione) nel 1906; le valse il Gran Premio per la Sezione Arte Decorativa, conferitole dalla Giuria Internazionale. Ispirato al dipinto "La Primavera" di Sandro Botticelli (1482 ca., oggi alla Galleria degli Uffizi, Firenze) vuole essere il manifesto del suo ambizioso progetto di ridefinizione del costume nazionale, che deve essere ispirato al glorioso passato storico-culturale italico (in linea con la corrente neo-rinascimentale diffusasi in quegli anni). Nello specifico, la decorazione a ricamo dell'abito voleva essere una riproposizione quasi calligrafica dei fiori presenti nel dipinto, sull'abito di Flora; da un punto di vista tecnico, si pone quale summa dell'esperienza tecnica e dell'approccio sperimentale che contraddistinsero l'arte ricamatoria a cavallo tra XIX e XX secolo. Nell'esemplare in oggetto sono già contenuti i caratteri che diverranno peculiari nella versione definitiva del ricamo, ossia l'estremo naturalismo e la tridimensionalità dei motivi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900290315
- NUMERO D'INVENTARIO GGC 8621
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0