cornice a impostazione architettonica di armadio a muro di Mino da Fiesole - bottega fiorentina (sec. XV)
cornice a impostazione architettonica di armadio a muro,
post 1463 - ante 1465
Mino Da Fiesole (1429/ 1484)
1429/ 1484
Basamento, zoccolo, mensola, cimasa, lesene, capitelli di lesene, architrave, timpano. Decorazioni: scanalature, foglie increspate, modanature, lesene, astragali, foglie di acanto, volute, fusarole, ovoli, fasciame di quercia, serafino
- OGGETTO cornice a impostazione architettonica di armadio a muro
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
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ATTRIBUZIONI
Mino Da Fiesole (1429/ 1484): parziale esecuzione
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Desiderio da Settignano
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nei documenti, non troviamo la commissione per questo armadio marmoreo, concepito e disposto come "pendant" del lavabo del Buggiano. L'unica notizia che vi si trova registrata è il pagamento a Mino da Fiesole, il 29 giugno 1465, per l'esecuzione di un serafino nel frontone dell'edicola: questa notizia sembra confermare l'attribuzione a Mino proposta da alcuni studiosi, dal Poggi (1910) al Valentiner (1950); e determinare, inoltre, un "ante quem" per l'esecuzione dell'armadio stesso (che ovviamente doveva esser pronto prima che l'artista vi apportasse il lavoro finale). Questo documento, inoltre, rovescia i presupposti dell'interpretazione del Valentiner, il quale, sulla scia di A.Venturi (1923), riteneva che l'intaglio architettonico dell'armadio fosse stato eseguito da Desiderio, intorno al 1456, mentre Mino, in qualità di assistente, avrebbe eseguito il rilievo del coronamento. A detta di M.Haines (1983), Mino avrebbe eseguito, invece, tutto l'armadio, avendo ormai assimilato l'elegante decorativismo di Desiderio: non solo, ma l'artista si sarebbe associato all'Arte della Pietra e del Legname, nel 1464, proprio per questa commissione pubblica. Resterà il problema, semmai, se lo stesso Desiderio, prima di morire (era il gennaio 1464), fosse stato coinvolto nel progetto e nelle prime fasi di esecuzione dell'opera, che molto deve alle sue conquiste tecniche nella lavorazione del marmo. Oltre ad avanzare un raffronto col lavabo del Buggiano, la Haines proponeva una datazione fra il 1463 ed il 1465, in rapporto alle tarsie eseguite, per questa sagrestia, nella bottega di Giuliano da Maiano. Per armonizzare poi questo armadio con il preesistente lavabo e per rendere inoltre più sciolto l'andamento dei rivestimenti intarsiati attorno alle due opere, vennero aggiunte ad entrambe le edicole due basi marmoree scanalate, poggianti sul pavimento. Quanto agli sportelli, sembra probabile, pur non avendo documenti a supporto dell'ipotesi, che anche quelli quattrocenteschi fossero di legno. Nel dicembre 1465, vi fu rono aggiunte, applicandole su rosette, due piccole maniglie in bronzo fornite da un orafo identificabile, quasi sicuramente, con Bartolomeo di Fruosino, che in questo momento lavorava per la cattedrale. Le ante che si vedono oggi sono state eseguite, invece, nel 1883, da Luigi Francolini (cfr."Giustificazioni di computisteria, XI-3-56), mentre quelle precedenti, piuttosto disadorne (si possono vedere in una vecchia foto Brogi), dovevano risalire, molto probabil mente, ai restauri seicenteschi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289741
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0