urna cineraria di Antonio di Salvi (ultimo quarto XV)

urna cineraria 1491 - 1492

Urna di reliquiario con piedi a zampa di leone, finestrella a luci ovoidali, nel verso placca con iscrizione. Sul lato destro placchetta con San Benedetto e sul lato sinistro San Placido. Decorazione a volute, rosette e foglie d'acanto

  • OGGETTO urna cineraria
  • MATERIA E TECNICA rame/ bulinatura/ cesellatura/ doratura/ sbalzo
  • ATTRIBUZIONI Antonio Di Salvi (1450/ 1527)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Deposito diocesano di Santo Stefano al Ponte
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Stefano e Cecilia al Ponte
  • INDIRIZZO Piazza Santo Stefano, 5, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Urna centrale di reliquiario, la cui scritta posta all'interno della placca sul retro informa che il reliquiario era stato eseguito per ospitare le reliquie di San Benedetto. Lo stesso San Benedetto è raffigurato nella placchetta collocata sul lato destro. Oggi le reliquie sono state sostituite con quelle di altri santi. Il primo studioso a ricollegare questo reliquiario con quelle eseguito da Antonio di Salvi nel 1490 / 91 e descritto da vari storici, fu lo Steingraber. Il reliquiario può essere identificato con il primo dei due reliquiari descritti nell'inventario dei beni mobili della Badia Fiorentina del 1587 e pubblicato da Guidotti nel 1982: "Reliquiari due di rame dorati a figure e fogliami d'argento, sopra d'un dei quali è un cammeo dentrovi un Christo flagellato scolpitovi...". La paternità del reliquiario ad Antonio di Salvi è confermata da due documenti: uno del 1490 in cui viene affidato al maestro il compito di eseguire il reliquiario, e l'altro, del 1491 che corrisponde al saldo del pagamento del reliquiario. Da un punto di vista stilistico il reliquiario trova delle notevoli affinità decorative con altri oggetti eseguiti da Antonio di Salvi (il reliquiario di San Girolamo al Museo dell'Opera del Duomo, e "Mare Magnum" nella SS.Annunziata). Come riporta Dora Liscia Bemporad il reliquiario è stato considerato per molto tempo frutto di un assemblaggio posteriore delle varie parti, a causa della disarmonia dei componenti che possono vivere tutti autonomamente. In realtà il reliquiario rispecchia in pieno il gusto rinascimentale di esecuzione con elementi compositivi presenti nei monumenti sepolcrali di gran moda nelle chiese in quegli anni (tomba del Cardinale del Portogallo in San Miniato; tomba di Ugo di Toscana nella Badia Fiorentina)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900288931-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
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