Cristo portacroce

dipinto, ante 1506 - 1525

Personaggi: Cristo. Abbigliamento: all'antica. Strumenti del martirio: croce; corona di spine. Decorazioni: fregio con caratteri pseudo-cufici

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 50 cm
    Larghezza: 42 cm
  • ATTRIBUZIONI De Maineri Gian Francesco (ante 1489/ 1506)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu pubblicato da A. Venturi che, a proposito del soggetto, ne cita altri due analoghi dal punto di vista artistico-compositivo, presenti rispettivamente nella Galleria Doria a Roma e, sempre a Roma, nelle collezioni degli eredi di Onorato Mazzocchi. Nella collezione Elia Volpi, che lo regalò agli Uffizi nel 1906, è già presente la corretta ascrizione al de'Maineri, pittore parmense che lavorò per gli Estensi di Ferrara: "Parecchi altri simili Cristi si trovano, uno nelle collezioni dei Principi Doria, più trascurato tra tutti, un secondo nella Galleria degli Uffizi dove è giunto per dono recente del Prof. Elio Volpi, che bene ha riconosciuto l'enigmatico pittore nella sua tavoletta, un terzo presso gli eredi dell'avvocato Mazzocchi in Roma. Anche in queste immagini si scorge come il pittore, determinata una forma, la ripetesse con poche ma studiate varianti essendo molto diverso dalle versioni di Modena e di Mantova, è da ritenersi più maturo, dell'ultimo periodo del pittore". Repliche: Una replica di scuola o bottega si trova nella Art Gallery dell'Università di Notre Dame, Indiana. Per primo il Carri (1922) fa cenno ai rapporti tra il tipo del Cristo portacroce del Maineri ed un dipinto dello stesso soggetto nella coll. Sansy Forés a Gandia in Spagna, che lo Zamboni riferisce piuttosto al Cristo Doria. Affinità anche con Cristo nell'Accademia dei Concordi a Rovigo, e con altro esemplare nella coll. Rosemberg di New York. Si tratta di un'opera della maturità dell'autore, ormai molto lontana dalle prime versioni del soggetto di Modena e Mantova, mentre il Berenson la ritiene una copia del Solario. Il fregio del manto, che sembra suggerire caratteri cufici, è in realtà un sapiente intreccio di lettere latine che nascondono la firma del Maineri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900287125
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 3348
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
    2006
    2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'