ritratto d'uomo
scultura
ca 1455 - ca 1455
Bardi Donato Detto Donatello (cerchia)
1386 ca./ 1466
Base in marmo
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
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MISURE
Altezza: 37 cm
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ATTRIBUZIONI
Bardi Donato Detto Donatello (cerchia)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
ambito veneziano
Bertoldo Di Giovanni, Cerchia
Michelangelo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La "testa barbuta" ricordata negli inventari medicei dal 1560, è riferita a Donatello in quello del 1574. Conservata nella Guardaroba granducale fino al 1776 passò successivamente in Galleria e dal 1865 al museo del Bargello. Nel 1900 il Supino per primo, su suggerimento di Bode, l'attribuì a Donatello, opinione condivisa anche dal Venturi. La Cruttwell la giudicò 'povera cosa'. Lo Schubring invece notando un forte 'pathos malincomco' l'ha ritenuta opera di scuola veneziana. Il Lanyi, rivalutando il bronzo e inserendolo nel catalogo donatelliano, lo ha ritenuto una delle due teste in bronzo eseguite per le cantoria del Duomo, di cui un documento del 1439 testimonia la commissione; tale tesi è stata rifiutata dal Planiscig per l'imprecisione e la genericità del documento ricordato. Egli piuttosto insieme a Grassi e Goldscheider la considera degli anni tardi successiva al periodo padovano. Quest'ultimo, riferendola a Donatello l'ha identificata con la 'mezza figura' ordinata all'artista dall'Opera del Duomo di Siena nel settembre del 1457. Janson e Schuyler hanno attribuito l'opera e Bertoldo di Giovanni. Infine il Parronchi nel 1966 accoglie l'attribuzione donatelliana, successivamente attribuisce la testa a Michelangelo datandola fra il 1506 e il 1508 e identificandola come l'unico resto della distrutta statua di Giulio II eseguita per la facciata della chiesa di S. Petronio a Bologna. Il Collareta (Omaggio a Donatello), datandola fra il 1430 e il 1440, ha ipotizzato una possibile destinazione della testa in un ambiente facilmente visibile, non tanto per essere posta a distanza, proprio per le caratteristiche di finitezza formale. E' possibile sia stata quindi realizzata per una stanza o per un giardino. Collareta fa tra l'altro riferimento alla citazione del Vasari il quale dice che Donatello realizzò una testa di bronzo "sottilissima" per Cosimo il Vecchio. La difficile vicenda critica dell'opera non ha ancora trovato una soluzione definitiva. Si tratta tuttavia di una scultura dove è molto sentito l'influsso della ritrattistica antica, specialmente romana per il forte naturalismo e senso drammatico. La Ciseri (in La Primavera del Rinascimento 2013), che accoglie una datazione prossima alla partenza di Donatello per Padova (1440 circa), evidenzia come il particolare realismo che connota la scultura sia funzionale alla resa della forte interiorità del personaggio. Rowley (in Donatello. Il Rinascimento 2022) riferisce l'opera alla metà degli anni Cinquanta del Quattrocento, cioè al tempo del ritorno di Donatello da Padova. La frammentarietà della testa ha favorito nel corso del tempo varie ipotesi sulla sua funzione e identità; Rowley ricorda quindi che la testa fu a volte identificata con figure pagane (un dio fluviale, un "barbaro") o bibliche come Golia e ribadisce, in accordo con la Ciseri, come lo sguardo e le fattezze siano riconducibili ad una figura di profeta
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900287005
- NUMERO D'INVENTARIO Bargello Bronzi 101
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2006
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0