santi, angeli, soldati/ allegorie

dipinto, ca 1372 - ca 1374

grande dipinto murale originariamente incorniciato da fregio dipinto decorato ato a motivi vegetali e medaglioni poligonali mistilinei contenenti allegorie, reso frammentario dell'inserimento degli altari in pietra

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Antonio Veneziano (notizie Dal 1369/ 1419 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stesso Vasari ripreso dal Richa ricorda che la chiesa di San Marco era originariamente coperta di affreschi che lo storico riferisce a Cavallini. L'Annunciazione dell'altare di controfacciata e i numerosi frammenti di affreschi ritrovati sotto lo scialbo delle pareti laterali confermano le parole vasariane anche se la loro datazione risulta essere molto più tarda rispetto al Cavallini, in un arco di tempo che va dal 1370 ca. al 1420 ca., in un periodo nel quale la chiesa apparteneva all'ordine dei frati silvestrini. La decorazione venne per la maggior parte distrutta con la costruzione dei grandi altari in pietra alla fine del Cinquecento, ma non si esclude che già l'intervento michelozziano avesse scialbato gli affreschi, ritenuti ormai poco moderni anche dal punto di vista iconografico. Per quanto riguarda la parete sinistra si conoscevano in unprimo tempo solo gli affreschi riapparsi sotto lo scialbo tre gli altari: di recente, alla fine del XX secolo nel rimuovere le pale dagli altari per il restauro sono stati scoperti altri frammenti di grande interesse. E' stato infatti evidenziato che la parete, nella sua parte centrale, tra due affreschi di carattere votivo raffiguranti due santi, era per la maggior parte ricoperta da una grande figurazione racchiusa da una bellissima cornice a fregio vegetale alternato a polilobi mistilinei raffiguranti allegorie. Una figurazione la cui frammentarietà non permette per il momento di riconoscere il soggetto ma che si distingue per la bellezza di alcune figure di santi e angeli con vessilli, figure di armati e di cavalieri che sembrano rivolgersi ad una parte centrale dove era presentata probabilmente la figurazione divina per noi irrimediabilmente perduta.Il soggetto rimane quindi un mistero, anche se, come affermato da Cristina Danti, si può pensare ad un tema celebrativo probabilmente legato all'ordine dei silvestrini.Come nota Bellosi le figure riconoscibili sono un san Giacomo e un san Giovanni evangelista assistiti da una lunga teoria di angeli vessilliferi, cavalieri armati inginocchiati e scudieri tutti rivolti verso un evento sacro. Lo studioso immagina possa trattarsi di un episodio avvenuto in Terrasanta, collegato probabilmente alle crociate, ipotizzando un possibile legame con il fondatore dei silvetrini, il beato Silvetro Guzzolini. Al Bellosi si deve anche l'interessante proposta attributiva del grande affresco, che è riferito per confrtonti stilistici molto stringenti con le opere del Camposanto pisano, ad Antonio Veneziano, artista operoso in Toscana, tra Pisa, Siena e Firenze, immatricolato nell'Arte dei Medici e Speziali a Firenze già nel 1374.Secondo il pensiero dello studioso conl'affresco di San Marco, eseguito nei primi anni dell'ottavo decennio potremmo trovarci di fronte al capolavoro dell'artista. Nel fregio sono visibili alcune figurazioni allegoriche tra le quali un cavaliere, un guerriero con un leone e un cane, una figura femminile con aureola poligonale che si rivolge a Cristo, ed Eva con i figli; nello zoccolo è la figura di un giurista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900286249-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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