pilastro, ca 1332 - ca 1362

Base: plinto, tori, scozia, fusto a sezione ottagonale, capitello: calato,abaco

  • OGGETTO pilastro
  • AMBITO CULTURALE Produzione Fiorentina
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Maria Novella
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Maria Novella
  • INDIRIZZO piazza S. Maria Novella, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Chiostro Verde fu realizzato, dal 1332 circa, a partire dalle arcate orientali addossate alla chiesa. Le arcate sono cinque per lato e il progetto è attribuito dalla tradizione a Fra' Giovanni da Campi, converso domenicano. Egli diresse i lavori fino al 1339, anno della sua morte, quando, quasi sicuramente gli successe Fra' Jacopo Talenti, anch'egli converso a S. Maria Novella, sotto la cui soprintendenza, nel 1357, il chiostro fu ammattonato. Se ne puo' dedurre che all'epoca esso fosse finito o quasi, sebbene si abbia notizia che nel 1362 si lavorava ancora intorno alle sue volte, probabilmente a quelle del lato occidentale. La presenza sui pilastri del chiostro di numerosi stemmi (Castiglioni, Lucalberti, Guidalotti) testimonia l'impegno assunto dalle maggiori famiglie fiorentine del tempo per la realizzazione del complesso di S. Maria Novella. Ai Guidalotti, in particolare, si deve la costruzione del Capitolo, detto poi Cappellone degli Spagnoli (cfr. NCTN P16569), e delle arcate del lato antistante, dovute certamente all'opera di Francesco Talenti (i capitelli sono confrontabili con alcuni del primo ordine della facciata, dovuta anch'essa al Talenti; cfr. Adorisio, 1988). Alla famiglia Lucalberti si deve la costruzione dei lati sud ed ovest, mentre i Castiglioni finanziarono il lato est. La tipologia delle arcate e dei pilastri ottagonali uniti da un basso muretto ha un immediato precedente nel Chiostro Grande (cfr. NCTN P17305), ma altri confronti possono essere istituiti col cortile del Bargello, con i pilastri arnolfiani di S. Croce o con quelli di Orsanmichele. Le tipologie dei capitelli presenti nel Chiostro Verde rientrano tutte in quella, più ampia, detta "a foglie d'acanto". E' da segnalare comunque che sono individuabili, qui,tre tipi principali corrispondenti a tre fasi cronologiche successive ed a tre committenze diverse, individuate dagli stemmi. Un primo tipo (NCTN P16482, P16487, P16492) corrisponde alla committenza Castiglioni e alla prima fase costruttiva (lato est); un secondo gruppo (P16518, P16524, P16536, P16542, P16547, P16557), alla committenza Lucalberti (lati sud ed ovest): il lato nord (P16579, P16581, P16583, P16585, P16502, P16561- P14562, P16566) sarà riconducibile, infine, all'ultima fase, attribuibile al Talenti, con la committenza dei Guidalotti. Nei restauri avvenuti intorno al 1890-1895 (arch. Del Moro ?), il livello del chiostro fu ribassato, venne distrutto il doppio portico per evidenziare il Cappellone degli Spagnoli: il muretto fu rifatto in pietrame anziché ad intonaco, gli archi vennero ridipinti a fasce bianche e verdi e le basi dei pilastri rifatte (per le critiche relative a questi interventi, v. Franceschini, 1895, citato in M.Dezzi Bardeschi, 1981)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900285219
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
    2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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