episodi della vita di papa Clemente VII

dipinto, 1556 - 1562

Stanza dipinta e decorata

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Lunghezza: 11 m
    Larghezza: 665 m
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574): progettista, parziale esecutore (dipinti)
    Van Der Straet Jan Detto Giovanni Stradano (1523/ 1605): esecutore
    Ricciarelli Leonardo (notizie 1564- 1570)
    Boscoli Giovanni Detto Nanni Da Montepulciano (1524/ 1589)
    Bernardo Di Antonio Di Monna Mattea (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
    Mariotto Di Francesco Mettidoro (/ Post 1548)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sala, situata nel perimetro dell' antica Torre di Nembrot, rientra nel programma decorativo del quartiere di Leone X dedicato alla celebrazione e all' esaltazione degli Dei terrestri di Casa Medici. Artefice del programma iconografico anche per questa stanza fu il Vasari coadiuvato da Cosimo Bartoli che nella primavera-estate 1556 gli inviò il testo delle 'Invenzioni' per il soffitto con accluso lo schizzo delle partizioni e con le note sui dipinti "sono andato scegliendo tutto quello fece Clemente, degno di gloria e di memoria, lasciando stare da parte le storie del suo cardinalato, la creazione ed incoronazione; sendo stato l'intento mio solo di dipingere que' fatti, le storie che sono state cagione della grandezza di casa Medici...". Così il Vasari nei Ragionamenti spiega la scelta dei soggetti degli affreschi che ritraggono le virtù personali e gli episodi salienti della vita di Clemente VII,in particolare quelli relativi alla restaurazione del dominio mediceo a Firenze. Dedicata al secondo papa di casa Medici, Giulio, eletto al trono papale nel 1523 col nome di Clemente VII, la sala è riccamente decorata oltre che dagli affreschi che ricoprono la volta e gran parte delle pareti di mano dello Stradano, da stucchi dipinti e dorati disegnati probabilmente dall' Ammannati e realizzati dal Boscoli e dal Ricciarelli e dal pavimento in terracotta bianca e rossa eseguito da Santi di Michele Buglioni; completavano l' arredamento una serie di arazzi con episodi della vita del pontefice su disegno dello Stradano. Dai documenti risulta che i lavori iniziarono nel 1556 con l' intonacatura della volta di Bernardo di Monna Mattea e finirono il 19 marzo 1561 (1562 s. c.) come risulta da una lettera inviata dal Vasari al duca Cosimo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281637-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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