Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto
decorazione plastico-architettonica,
post 1406 - ante 1409
Lamberti Niccolò Di Pietro Detto Pela (1370 Ca./ 1451)
1370 ca./ 1451
Antonio Di Banco (notizie Dal 1394/ 1414)
notizie dal 1394/ 1414
Nanni Di Banco (1384 Ca./ 1421)
1384 ca./ 1421
Bardi Donato Detto Donatello (attribuito)
1386 ca./ 1466
Fregio archiacuto contenente sette compassi esagonali figurati. Decorazioni: modanature, cespi d'acanto
- OGGETTO decorazione plastico-architettonica
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ATTRIBUZIONI
Lamberti Niccolò Di Pietro Detto Pela (1370 Ca./ 1451): esecuzione dello sguancio sinistro (?)
Antonio Di Banco (notizie Dal 1394/ 1414): esecuzione dello sguancio destro
Nanni Di Banco (1384 Ca./ 1421): esecuzione del Cristo in Pietà entro compasso
Bardi Donato Detto Donatello (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto riguarda l'esecuzione del fregio, i documenti che nominano Nanni e Antonio di Banco e Niccolò di Pietro Lamberti non forniscono alcun elemento per l'attribuzione delle singole parti. Lo Schmarsow attribuisce la parte sinistra dell'arco allo stesso scultore dei due angeli intermedi dello sguancio sinistro, cioè Piero di Giovanni Tedesco, ma lo identifica con Bernardo Ciuffagni. Il Poggi assegna a Niccolò di Pietro Lamberti gli angeli della parte destra e ad Antonio e Nanni di Banco il compasso col Cristo in pietà, al Lamberti la parte destra e ad Antonio e Nanni la sinistra. Il Kauffmann dà al Lamberti la parte sinistra e a Nanni la parte destra e concorda col Wulff sull'attribuzione a quest'ultimo del "Cristo in pietà", accettata in un primo momento anche dalla Brunetti. Il Planiscig, nella monografia sull'artista, attribuisce a Nanni di Banco il "Cristo in pietà" e il fregio di destra, precedentemente assegnato al Lamberti. Il Toesca riconferma la paternità di Nanni per il Cristo ma assegna al Lamberti il fregio di destra e ad Antonio di Banco quello di sinistra. La Lisner, che riprende una proposta del Janson, nota le affinità tra il crocifisso di S. Croce e il Cristo della porta della Mandorla e indica Donatello come autore di entrambe le opere, col conforto del pagamento del 1408 a lui riferito, fino a quel momento non collegabile ad alcun pezzo in particolare. La studiosa assegna la parte destra dell'arco a Nanni e Antonio di Banco e la sinistra al Lamberti. L'attribuzione a Donatello del "Cristo in pietà" viene negata dal Castelfranco e accettata pur con riserva dal Seymour che concorda con la Lisner sull'attribuzione delle due porzioni di arco. La Brunetti, invece, convinta di dover assegnare il Cristo ad un artista della bottega del Lamberti, fa il nome di Nanni di Bartolo. Allo stesso Lamberti e alla sua bottega attribuisce inoltre l'intero fregio dell'arco. L'attribuzione a Donatello del Cristo è stata recentemente riconfermata dal Bellosi e in occasione della mostra "Donatello e i suoi", nell'ambito della quale sono stati riproposti i confronti tra il compasso della porta della mandorla e il crocifisso di S. Croce. Cronologicamente il "Cristo in pietà" sarebbe da collocarsi nell'ultima fase dei lavori dell'arco (1408-1409) perchè i cespi d'acanto scolpiti nella stessa sezione di marmo sono diversi dagli altri cespi della decorazione. Tale asimmetria, come già sosteneva il Kauffmann, è da mettere in relazione con la deliberazione degli operai che nel 1408 ingiungevano al Lamberti di attenersi allo schema ideato da Giovanni d'Ambrogio e di apportare modifiche al suo lavoro. Nello specifico, i documenti riportano quanto segue: un documento del 29 novembre del 1409 ricorda un'"arcum figuratum pro porta" del quale in un documento successivo (31 dicembre) si enumerano con precisione le parti, specificando che quelle più impegnative venivano pagate 10 fiorini a braccio. Nel febbraio del 1408 è registrato un pagamento di 16 fiorini a Donatello per una figura di marmo della lunghezza di 1 braccio e un terzo. Una deliberazione del 5 maggio 1408 impone allo scultore Niccolò di Pietro Lamberti di non discostarsi dal disegno del capomastro Giovanni d'Ambrogio e di apporre modifiche al suo lavoro entro il 15 giugno, pena il pagamento di 25 fiorini d'oro. I pagamenti agli scultori si concludono nel febbraio del 1409 quando ad Antonio di Banco e al Lamberti vengono corrisposti rispettivamente 66 lire, 10 soldi, 6 denari e 61 lire, 5 soldi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281468-7
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0