armadio da sacrestia,
Bracci Alessandro (bottega)
notizie 1583-1584

Zoccolo con cornice, basamento a sportelli, lesene, sportelli rettangolari con telamoni a forma di putti che sostengono l'architrave, cartella ovale con cornice sagomata, cornicione retto da mensoline e coronato da timpano spezzato e rovesciato, basi per statue ai lati estremi di sinistra e di destra

  • OGGETTO armadio da sacrestia
  • ATTRIBUZIONI Buontalenti Bernardo (1531/ 1608): ideatore
    Bracci Alessandro (bottega): ESECUZIONE
    Perini Giovanni Battista (1687/ 1726)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Originariamente, al posto dell'armadio a muro per le reliquie, si trovava il sepocro di Mainardo Cavalcanti maresciallo della regina di Napoli che ivi morì nel 1380. Egli lasciò scritto, nel testamento, che fosse eretta una cappella dedicata alla SS. Annunziata (per la costruzione e l'arredo cfr. scheda 09/00285851). Quella dei Cavalcanti fu utilizzata dai frati come sacrestia quando il priore di S. Maria Novella, Girolamo Ricci, volle che fosse fatto questo armadio commissionandolo al legnaiolo Lessandro di Luca Bracci nel 1583. Il disegno si deve al Buontalenti, anche se non esistono fonti documentarie a conferma di ciò. Il suo aspetto originario era diverso da quello attuale poichè era in legno di tiglio poi dipinto a finto noce sia all'interno che all'esterno: probabilmente, in origine il pittore Ludovico Buti (c.1560-1603) lo aveva decorato con fiori, arabeschi e architetture di cui nulla è rimasto. Nel 1693 il padre domenicano Anselmo Bonini, confessore della granduchessa Vittoria della Rovere, fece dorare l'armadio e collocare le statue del coronamento con relativi basamenti. I pannelli dipinti, inseriti sugli sportelli e raffiguranti l'"Annunciazione", "San Domenico" e "San Tommaso d'Aquino", sono anch'essi un'aggiunta posteriore riferibile al primo quarto del secolo XVIII, quando la sagrestia subì ulteriori rimaneggiamenti. La Haines sostiene che l'inserimento dei pannelli fu voluto nel 1693 dal padre Bonini, ma dato che essi sono attribuiti a Giovanni Perini, vissuto dal 1687 al 1726, quest'ipotesi è del tutto impossibile. Sopra i due pannelli con l'"Annunciazione" c'è un'iscrizione che ricorda la committenza del Bonini circa la doratura, mentre sotto gli stessi pannelli si commemora la trasformazione della cappella Cavalcanti, in sagrestia, per le reliquie, avvenuta nel 1583 e la conseguente costruzione dell'armadio, avendo i discendenti di Mainardo Cavalcanti concesso di muovere il sepolcro. Quest'ultima iscrizione non è coeva alla sua datazione ma è stata riscritta
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281194-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
    2022
  • ISCRIZIONI alla base delle tele con l'Angelo annunciante e la Vergine annunciata - PIUS AC NOBILIS VIR IOANNES CAVALCANTES, /BARTOLOMEI FILIUS, CUM UT SANTORUM RELI/QUIAE HIC DECENTER REPONENTUR, ARAM/ PENSILLEQUE MAINARDI AVITI GENTILIS SUI/ SEPULCRUM A PARIET E AMOVERI FACILLIME/ CONCESSISSET/ PERINDE/ AC INSIGNE QUODDAM MAUSOLLEUM PRO PRECI/OSSIMIS ILLIS GEMMIS QUIBUS HAEC PULCHER/RIMA DITATUR ECCLESIA, HONORIFICENTIUS AD/ SERVANDIS ERIGI CURAVERUNT. ANNO DOMINI MDLXXXII - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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