pentola, opera isolata - produzione italiana (sec. XX)

pentola ca 1900 - ca 1999

Il corpo è ovoidale, apodo, con la pancia alta che si restringe superiorme nte formando un corto e largo collo cilindrico con l'orlo piano. I manici sono verticali, opposti, a nastro, e s'impostano sul collo e sul punto di massima espansione del ventre. La parte mediana del recto e del verso, lon gitudinalmente, è attraversata da un motivo decorativo formato da una sott ile e stretta striscia di argilla che forma una sorta di treccia; tale mot ivo riguarda anche le anse. La superficie interna e quella esterna sono ri vestite da vetrina incolore che accentua il rosso scuro della terracotta; l'esterno è ulteriormente decorato con strisce verticali di smalto marrone che si alternano a delle punteggiature bianche, disposte sempre longitudi nalmente. Dal brodo fino alla base il corpo vasale è rivestito esternament e da un reticolo a larghe maglie di filo d ferro. Il coperchio, non pertin ente, ha la forma di un disco piatto con il bordo modanato e l'orlo arroto ndato; la presa centrale è a nastro con una inflessione mediana. Le superf ici sono invetriate

  • OGGETTO pentola
  • MATERIA E TECNICA filo di ferro
    terracotta/ invetriatura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Chiusi della Verna (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pentola, che ovviamente non è un contenitore di specifico uso farmaceut ico, è stata usata come vaso apotecario fino a quando la farmacia è rimast a attiva, come dimostra il cartellino appeso all'ansa in cui è scritta la specialità medicinale e l'anno in cui è stata preparata cioè il 1966. In o rigine la pentola doveva essere destinata a contenere sostanze che dovevan o essere cotte, come testimonierebbe il filo di ferro che avvolge il corpo e che veniva applicato generalmente per aumentare la resistenza del recip iente all'azione del fuoco; come è ancora in uso nella ceramica popolare d i certe regioni, ad esempio in Puglia, dove la pentola avvolta nel reticol o metallico è chiamata "pignata firriata" (N. Cuomo Caprio, Ceramica rusti ca tradizionale in Puglia, Galatina 1982, p. 260); per ciò che concerne l a forma si deve far presente che tale tipologia strutturale è riconducibil e a quella di esemplari medievali che nel corso del tempo, trattandosi di una morfologia semplice e funzionale, non ha subito sostanziali mutamenti, ritrovandosi ancora nel Rinascimento fino ad arrivare al XX secolo (E. Si lvestrini, Ceramica popolare del Lazio, Roma 1982, p. 127, n. 35 e p. 132, n. 83). E'probabile che anche la marmitta della Verna sia una produzione del XX secolo di una manifattura italiana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259299
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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