Guglielmo
lapide
1150 - 1174
Epigrafe della tomba dello scultore Guglielmo
- OGGETTO lapide
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MATERIA E TECNICA
marmo giallo antico/ incisione
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione fu trasferita in Camposanto nel 1865 ed esposta nellagalleri a Sud, sotto la "Morte di S. Ranieri" (al posto del fregio condelfini [09 /00235581], portato nella galleria Ovest), collocato sopraun'iscrizione c he ricordava i restauri al duomo ed il ritrova-mentodell'iscrizione (NIST RI 1872, foto AFS n. 30). Con il riordino di queltratto della galleria Su d (1906-09), l'opera fu tra-sferita, nellagalleria Nord, sotto la "Maledi -zone di Cam", tra il reggileggio(09/00235591) ed il S. Paolo (09/0023559 2) (ROSSERICHSEN 1909). Quindi,nel 1935, l'epigrafe fu trasfe-rita alla S ala del Candelabro del Museodell'Opera (CARLI 1935a), dove stava an-cora n el dopoguerra (FELICI1963). Poco dopo l'opera fu riportata in Camposanto e d esposta nellagalleria Nord, dalla parte degli affreschi, subito dopo i l portale dellacap-pella Aulla, dove è rimasta fine al 1992, quando è ent r ata nel Museodell'Opera del Duomo (sala del pulpito di Guglielmo). L'isc r izione inorigine stava alla base del pilastro Nord della facciata del Du o mo, e fuportata completamente alla luce e rimos-sa nel 1865, quando fu sos tituita da una copia (eseguita da Riminato, CALDERO-NI MASETTI 1983) el 'o riginale fu portato in Camposanto ed esposto accompagnato daun'iscrizio ne , oggi perduta e riportata in Papini (1912-31).L'iscrizione era visibil e solo nella prima riga (la seconda si leggeva ametà) da quando le gradul e trecentesche ornavano la base perimetraledella cattedra-le (COCCHI 1755 ; BARONI 1761) e la sua scoperta innescòun'annosa polemica sulla datazion e e sull'identificazione deldedica-tario. Appena fu scoperta, un anonimo stu -dioso pisano,nell'ambito di una più vasta polemica contro le troppe s ost ituzioni dioriginale nei restauri alla facciata del duo-mo, denuncia i l p ericoloche l'iscrizione potesse andare distrutta; l'operaio di allora, Gae tanoPoggesi, lo rassicura e garantisce che una copia fedele sarà posta inf acciata e l'originale finirà in Camposanto (POGGE-SI 1865); poco più tardi , il Professor Gae-tano Fantoni pubblica l'iscrizione (FAN-TONI1865a) , da tandola al XII secolo, af-fermando che si tratti della tombadi Gu-gli elmo d'Innsbruck, architetto secondo Vasari del campanile dellacattedrale (il "pergum" dell'iscrizione), mentre per l'ano-nimo, chefirma Archeofilo geno vese, nell'iscrizione, da datare al Trecento, sipar-la di Frà Gugliel mo, che avrebbe collabo-rato, come architetto,all'elevazione del pul-pito dell a cattedrale di Giovanni Pisano(Archeofilo 1865c). Più tardi, entra n el d i-battito anche la Commissioneistituita dal Consiglio Comunale per la rico mposizione del pulpito diGiovanni Pisano, ritenendo che nell'iscrizio ne, "di tempo assai piùan-tico" dei priori del Trecento, si parli di Frà Gugli elmo, autore di unpulpito prece-dente a quello di Giovanni (TANFANI CENTOF ANTI 1873); ilprimo a proporre la giusta soluzione è Milanesi (1880 ), che collegal'iscrizione ad un documento del 1165, affermando che il Gu glielm odell'iscrizione è lo stesso nominato da Va-sari e fu autore dell'a nticop ulpito della cattedrale "fatto circa 130 anni innanzi a quello che nel1302 scolpi Giovanni Pisa-no". Necessaria appendice a questa storia èl'identif icazione dell'antico pulpito, rico-nosciuto da Scano (1905) inqu ello cons er-vato nella cattedrale di Cagliari, che un'iscrizione,perduta, attribuiv a a Guglielmo "prestantior arte modernis", e dataval'opera al 11 58-62; in un primo momento e fino a Supino (1904) (conpoche eccezioni) si credette l'opera del 1260 ed opera di Frà Guglielmo,mentre si riconobbero co-me fra mmenti dell'antico pulpito del duo-mopisano i due reggileggio in Camposant o (09/00235589-09/00235590), da S.Paolo all'Orto (S.UPINO 1904). L'iscrizi one, in precarie condizioni perl'erosione superficiale che la re nde quasi illeggibile (si noti che la Mdi 'magistri' dové essere incise s ulla piet ra adiacente, perchè nelpezzo conservato si legge 'agistri'), in origine d oveva accompagnare ilsarcofago dello scultore, collocate presso la tomba d ell'architetto delduomo, Buscheto, in una facciata che conserva va la firm a di altri treartisti: Rainaldo (in una lastra intarsiata so-pr a il porta le centrale,il cui originale e andato perduto); Guido e Bonfili o, autori di un leone(vedi 09/00235750) e sulla quale si potevano riperco rrere le v arie fasidell'esecuzione della cattedrale, insieme al-le tappe principali deldominio di Pisa sul Mediterraneo.(continua in OSS)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235750
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235750
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ISCRIZIONI su tre linee - sepoltura guilielmi/ [m]agistri qui fecit pergum s(an)c(t)e/ marie - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0