vaso di Francesco Cioli (sec. XVII)
vaso
1618 - 1618
Francesco Cioli (notizie Seconda Metà Sec. Xvi/prima Metà Sec. Xvii)
notizie seconda metà sec. XVI/prima metà sec. XVII
Vaso
- OGGETTO vaso
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MATERIA E TECNICA
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Francesco Cioli (notizie Seconda Metà Sec. Xvi/prima Metà Sec. Xvii): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fonte andò a sostituire quello di Tino di Camaino andato distruttonell 'incendio del Duomo del 1595 (CASINI 1987c). Colloca-to all'iniziodel bra ccio sud del transetto e da tempo non più utilizzato, vennerimosso nel 16 88 per far posto alla nuova macchina d'altare di S.Ranieri. Passato presu mibilmente nei depositi, e nel Camposanto nel 1798poiché già menzionato d a Da Morro-na all'inizio dei corridoi nord-ovest.Nel 1816 (DA MORRONA) do cumenta l'avve-nuto spostamento nel corridoioest, in po-sizione un pò arr etrata rispetto al Grifo islamieo(09/00235583), quasi di fronte alla tomb a di Filippo Decio (Brogi n.3375). Nel 1929 si trova al Museo Civico di S . Francesco (AOP, 1.6.1-4);nel 1950 viene scelto per abbellire la piazza d ella stazione di Pisa,dove è rimasto fino al 1986, anno in cui ha fatto in gresso nel Museodell'Opera del Duomo. Su un alto piedistallo quadrangol ar e con fogliami,mascheroni e ampie volute prende corpo il fusto con gli ste mmi di Pisa edell'Opera e infine la grande coppa ovoida-le lavorata co n d ue teste dicherubini e due mascheroni reggifestoni. L'opera è docu-men tat a al1617-18 per mano di Francesco Cioli, attivo al Duomo già al tempo deir estauri dopo 1'incendio del 1595, insieme allo zio Scipione Malaspina eal fratello Cosimo (CASINI 1987c). Nel 1615, alla morte di quest'ultimo,Franc esco condusse a termine alcuni lavori nel Battistero (una pila e unacappel la) e nel duomo (balaustra della cappella dell'Annunziata); nel1620 l'Oper aio Curzio Ceuli gli assegnò 1'incari-co di eseguireun'antiporta in contro faccia-ta del Duomo per accogliere un reliquario enel '23 vi aggiun se il poggiolo utilizzando sette formelle del disfattopulpito di Gio-vann i Pisa no (CIARDI 1985, p. 145). La realizzazione delfonte, pertanto, si c olloca a metà degli impegni presi con la Primazialeuna volta rimasto da s olo. A lla movimentata base, accentuata dallevolute e dai masche-roni di s tampo buontalentiano, fa riscontro lalavorazione della coppa con le teste di che rubini e con i mascheroni piùconven-zionali. La struttura del fonte risult a insolita in quanto losviluppo verticale della strut-tura fa più p ensare a una fontana ma lapresenza dei cherubini e le quattro vaschet-tin e inte rne alla coppa,decorate anch'esse con piccoli cherubini a bassorili evo, a ccertano l'usooriginario dell'opera. Non si co-noscono casi simili: anche il fontebattesi-male del duomo di S. Miniato, eseguito da Giovan Ba ttista Sandrini nel 1639, pur pre-sentando lo stesso disegno ornativo concherubin i reggifestoni, è di dimensioni più ridotte e di forma rotonda;pi ù vicino al nostro esemplare è la tazza figurata conser-vata nelPalazzo A rcivesco vile di Lucca
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235744
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235744
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0