colonnina tortile, 1300 - 1324

colonnina

  • OGGETTO colonnina tortile
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Tino Di Camaino (1285 Ca./ 1337)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima del 1814 Lasinio recuperò il fram-mento nei depositi dellaPrimazial e e lo portò in Camposanto, dove fu posto sotto la "Partenza diAbramo e L ot" nel corridoio settentrionale. Nel 1935 e nei locali delMu-seo dell'Op era del Duomo (Sala del Cande-labro); rimasto nei depositifino al 1986, s i trova oggi nel nuovo Museo dell'Opera. Dai primicommenti sull'opera sem bra che all'inizio dell'Ottocento questoframmento fosse ritenuto lavoro a ntico; Paolo Lasinio lo inserì in unadalle prime dispense della sua opera incisa, che comprendeva all'ini-ziosolo opere dell'antichità. Come "bella colonna antica scolpita" è ancoracitato nell'Inventario del 1906; una per tinenza al XIV secolo venneipotizzata più giustamen-te solo dal Papini, m entre Carli, nell'espor-loal Museo dell'Opera nel 1935, lo riteneva della seconda metà del secolo,con remini-scenze romaniche. Fin dal 1932 i catal oghi del Victoria andAlbert Museum di Londra indicavano il collegamento d i quest'opera condue rocchi di colonna consimili conser-vati nel museo lo ndinese,acquistati a Firen-ze nel 1881 con una provenienza dichiarata da unmonumento esistente nella Cattedra-le di Pisa: attribuiti dapprima a scuola di Giovanni Pisano (Maclagan-Longhurst), vennero riferiti daPope-Hen nessy (1964) a Giovanni di Balduccio, col quale presenta-no soloaffinità generiche. Spettano a Naoki Dan (1980)1'attribuzione a Tino diCamai-no de i frammenti pisani e londinesi e la proposta di collegamentocon la tomba dell'imperatore Arrigo VII, basate su elementi stilistici,strutturali e i conografici (questi ultimi, invero, assai forzati). Lepro-poste sono stat e accolte da Carli e Kreyten-berg; lo studiosotedesco ha inserito i fram- menti nella sua ricostruzione della tomba,collocandoli, secondo l'idea de llo stesso Dan (1983), quali sostegnilaterali delta par-te superiore del sepolcro, fiancheggianti l'altare diS. Bartolomeo. L'attribuzione propost a da Dan si rivela attendibile dalpunto di vista stilistico; siamo di fro nte ad opere uscite quantomenodalla bottega ti-nesca e pertinenti, per le loro dimensioni (i rocchilondinesi compongono insieme una colonna di 235 cm. d'altezza), ad unmonu-mento di proporzioni grandiose. Appare logico p ensare, in questocaso, proprio alla tomba imperiale, in considerazione an che dellaprovenienza dai magazzini dell'Opera per il frammento pervenuto alCamposanto e di quella dichiarata tradizionalmente per le parti conservate a Londra. La tipologia delta decorazione delta colonna, con ilfre-gio foliato e le figure di putti e animate, deriva da GiovanniPisano, e in pa rticolare dalle colonne della facciata del Duomo diSiena. Questo motivo d ecorativo avrà for-tuna per tutto il Trecento, peresempio nella tomba Bar oncelli in Santa Croce a Firenze, di Giovanni diBalduccio, nella decorazi one del portale del Battistero di Pistoia, enegli stipiti del portale lat erale del Duomo di Città di Castello, cheda quest'ultimo di-pende. Rimane ancora aperto il problema dellapossibile esistenza, in passato, nel Campo -santo di Pisa, di un secondoframmento della stessa colonna originaria de lla quale avrebbe fattoparte il rocchio ora esamina-to. La prima citazion e di tale pezzo risaleal catalogo del Victoria and Albert Museum di Londr a redatto da Maclagane Longhurst nel 1932, che lo dicono spezzato. Con ma g-giore ampiezzaPope-Hennessy nel 1964 ribadiva 1'esistenza del secondo f rammen-to,indicandone 1'altezza in 58 cm., il diame-tro in 25 cm. e la collocazione in un magaz-zino ("storeroom") del Camposanto. Lo studiosoingl ese identificava però questo secondo frammento nel n. 319 delcatalogo di Camposanto del Papini, che si riferisce invece al nostro09/00235681, dive rso per dimen-sioni e decorazione (v. la schedarelativa). Nel 1980 Naoki Dan era costretto a dichia-rare irreperibile aPisa il frammento descrit-t o dagli altri studiosi, ipotizzando comun-queche potesse costituire la pa rte inferiore della colonna che stiamotrattando. Carli nel 1986 è l'ultim o a citare di sfuggita il frammento,del quale non aveva però mai fatto me nzione in precedenti interventi, inparticolare nelle schede del catalogo del Museo da lui ordinato nel 1935.(continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235682
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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