Madonna del Giglio. Madonna con Bambino in trono
dipinto,
Carli Raffaello Detto Raffaellino Del Garbo (1466 Ca./ 1524)
1466 ca./ 1524
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Abbigliamento: all'antica. Oggetti: spilla; stella; croce; trono. Fiori: giglio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Carli Raffaello Detto Raffaellino Del Garbo (1466 Ca./ 1524)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Ricordandola sull'altar maggiore della chiesa, Alessandro Chiappelli (1921-22) riconobbe per primo in questa tavola la mano di Raffaellino del Garbo. L'analisi stilistica del dipinto fa supporre una sua esecuzione nei primi anni del XVI secolo, visti gli strettissimi rapporti che legano il quadro di S. Giuseppe alla "Madonna col Bambino in trono fra due angeli, San Bartolomeo e San Girolamo" firmata e datata 1502, dipinta da Raffaellino per la chiesa fiorentina di S. Spirito, ma ora conservata nel De Young Museum di San Francisco. Oltre che mostrare gli stessi caratteri stilistici, la parte centrale della "Madonna col bambino in trono..." è quasi esattamente sovrapponibile alla tavola di S. Giuseppe, come se il pittore avesse usato nei due casi lo stesso cartone. Superata la fase di stretta aderenza ai modi di Filippino Lippi, nei primi anni del Cinquecento, Raffaellino mostra di accostarsi sempre più all'arte umbra e allo stile del Perugino. Placatosi l'esasperato linearismo, l'irrequietezza, la sensibilità morbosa derivati da Filippino, la "Madonna del Giglio" appare immersa in un'atmosfera più classica, pervasa di calma, di serenità e di dolcezze di sapore fortemente peruginesco. Potrebbe sembrare un paradosso anacronistico il fatto che la tavola, destinata alla chiesa di S. Giuseppe, sia stata realizzata più di dieci anni prima della costruzione della chiesa stessa. La spiegazione è forse rintracciabile nelle fonti. Sappiamo infatti dal Richa che"...sul principiare del secolo XVI un'Immagine di Maria Vergine dipinta a fresco nel canto di quella pubblica via, avendo cominciato a far grazie miracolose, e da' Fratelli della compagnia essendosi adunate somme considerabili di limosine fatte da' divoti, con quelle fu fabbricata la Chiesa nuova...". E' dunque probabile che la tavola, raffigurante la Vergine con un giglio in mano, sia stata commissionata ed eseguita proprio in questi anni da Raffaellino, come copia dell'immagine miracolosa, forse ormai consunta, cui era dedicato l'antico oratorio quattrocentesco di S. Maria del Giglio
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900232395
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0