cavalli in sosta con tre uomini
dipinto,
ca 1685 - ca 1692
n.r
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 32 cm
Larghezza: 41 cm
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ATTRIBUZIONI
Bloemen Pieter Van Detto Stendardo (1657/ 1720)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Casa Martelli
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Martelli
- INDIRIZZO Via Zannetti, 8, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Presso la tettoia appoggiata al muro di un edificio semidiroccato un gruppo di viaggiatori a cavallo sta riprendendo il cammino dopo una sosta, come indicano gli animali tutti sellati e col carico completo. Uno dei viandanti pare attardarsi nel riposo, mentre vicino a lui l'uomo sull'estrema destra gli si rivolge con un cenno. La composizione è dominata dalla figura del cavallo baio, che marca il limite tra il primo piano oscuro ed il fondo di luminosità più contrastata. Questo espediente conferisce più rilievo alle figure del fondo, i cui moti e le cui espressioni vengono sottolineati nonostante la tecnica compendiaria, com'è il caso del cavallo grigio con il basto, con l'occhio inquieto, le orecchie arretrate e la dentatura scoperta, che lo indicano spaventato o restio all'ordine di partenza. L'anatomia degli animali è ben definita, rivelando uno specialista nella loro esecuzione, quale fu Pieter van Bloemen, cui il dipinto è stato attribuito, ci pare correttamente. Egli era fratello maggiore del paesaggista Jan Frans, chiamato 'Orizzonte' (Anversa 1662-Roma 1749) e dell'assai meno noto Norbert, chiamato 'Cefalo'(Anversa 1670-Amsterdam 1746), pittore di bambocciate e di mercati o cacciagione. La specialità di Pieter, come denota anche il nomignolo 'Stendardo', assegnatogli tra i Bentveughels, l'associazione degli artisti nordici a Roma, fu la battaglia e la rappresentazione dei cavalli. Il n. 104 si può accostare ad opere come la Sosta di animali nella campagna romana dell'Accademia di San Luca a Roma, dove pure è acuto lo studio del contrasto luminoso tra figure più brillanti e riflettenti e figure più opache (I. Faldi in [C. Pietrangeli et al..], L'Accademia Nazionale di San Luca, Roma 1974, p. 179, ill.), realizzate con una fattura a macchia affine. Il percorso del van Bloemen si colloca tra la pittura dei pittori bamboccianti e paesisti nordici della metà del secolo, specialmente Pieter van Laer (1599-?), Carel Dujardin (1626-1678) e Nicolaas Berchem (1620-1683), e i pittori di paesaggio e macchiette del primo Settecento. Fu in Italia tra il 1685 ed il 1692, lavorando a fianco di Christian Reder (Monsù Leandro), specialista in battaglie e scene di caccia, ed eseguendo le figure in molti paesaggi del fratello Jan Frans. Dopo il suo ritorno ad Anversa nel 1694 egli fonda un importante studio con molti scolari, di cui però nessun nome è noto. Tornato in patria, egli si accosta, in parallelo con Jan van Huchtenburgh (1647-1733), alle esperienze di celebri e ricercati pittori di battaglie, cavalli e scene di caccia come Philip Wouwermans (1619-1668), di cui è evidente la traccia nelle opere firmate posteriori al 1700, come l' Osteria di campagna o i Pescatori in un torrente di Dresda, Gemäldegalerie, inv. n. 1119. Sul dipinto si veda Huys Jansen P./ Squellati Brizio P., Repertory of the Dutch and Flemish Paintings in Italian Public Collections. Tuscany in corso di stampa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900230399
- NUMERO D'INVENTARIO Martelli 104
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Casa Martelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0