visitazione

dipinto, ca 1510 - ca 1522

Soggetti sacri. Personaggi: Maria Vergine; Santa Elisabetta; San Giuseppe; San Zaccaria. Attributi: (San Giuseppe) verga fiorita. Attributi: (San Zaccaria) libro. Figure: angeli. Paesaggi

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Piero di Cosimo
    Ghirlandaio Domenico
    Raffaellino del Garbo
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola viene citata e minutamente descritta in S. Procolo, all'altare della famiglia Salviati, in una visita pastorale del 1575. L'altare, dedicato alla Visitazione, era stato fondato, come risulta da ricerche documentarie, da Lucrezia Capponi, moglie di Alamanno di Averardo Salviati, fra il 1510 e il 1522 (Pozzi 1979-1980). Il dipinto è ricordato nel secolo XVII dal Cinelli (1677), che lo attribuisce a Piero di Cosimo. In seguito alla ristrutturazione della chiesa degli anni 1739-1743, durante la quale tutti gli altari vennero ricostruiti secondo un disegno unitario, l'altare Salviati fu innalzato nella forma attuale alla parete destra della chiesa. Questo spiega la testimonianza del Richa (1754), che afferma che poiché il quadro con la Visitazione, da lui assegnato a Domenico Ghirlandaio, era "piuttosto piccolo", era stata aggiunta in alto una tavola con una Gloria di angeli ad opera di Gian Domenico Ferretti. Le fonti dei secc. XVIII e XIX confermano l'attribuzione al Ghirlandaio. In tempi più recenti il riferimento a Piero di Cosimo è rpreso da Ulmann (1896), van Marle (1931), Paatz (Kirchen Florenz 1952), i quali utimi datano il dipinto intorno al 1500. Kuppers (1916) lo colloca nell'ambito di Domenico Ghirlandaio, datandolo verso il 1503-1510; la Bacci (1966) smentisce l'attribuzione a Piero di Cosimo. Berenson assegna la tavola a Raffaellino del Garbo, riferendola al 1495 circa. Il dipinto è databile comunque agli anni 1510-1522, termini cronologici dalla fondazione dell'altare Salviati in S. Procolo. Il dipinto è rimasto in S. Procolo fino al 1966, quando per i danni subiti fu trasferito nei laboratori di restauro della Fortezza da Basso. E' stato riconsegnato ai proprietari il 30 giugno 1995; depositato presso il laboratorio privato di restauro Migliorini in Firenze dal 1995 all'agosto 2004, quando è stato trasferito presso la villa Salviati in Migliarino Pisano (PI). Il vincolo di tutela emesso il 24 luglio 1991 lega il dipinto al luogo di provenienza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228767-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sullo zoccolo del gradino - UNDE HOC MIHI UT VENIAT MATER DOMINI AD ME - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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