visita del granduca Ferdinando III di Lorena a papa Pio VI
dipinto,
1798/ 1801
Benigni Giovanni Battista (1736/ Notizie Fino Al 1790)
1736/ notizie fino al 1790
Cornice lignea intagliata e dorata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Benigni Giovanni Battista (1736/ Notizie Fino Al 1790)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte di una serie di dipinti dedicati a tre episodi della vita di Pio VI e, nella fattispecie, alla sua permanenza alla Certosa di Firenze, documentata dal primo giugno 1798 al 28 marzo 1799. Egli vi sostò in occasione del suo viaggio verso la Francia, prigioniero di Napoleone. I tre quadri ancora esistenti (cfr. Schede OA n. 09/00228752, 09/00228753), furono pagati dal priore Guglielmi nel 1801, anno che diviene il termine "ante quem" per la loro datazione, ipotizzabile così tra il 1798 ed il suddetto anno. Per quanto i tre episodi rappresentati si siano svolti in date diverse - quello del quadro in questione il 30 settembre 1798 - oggi sembra lecito pensare che i frati abbiano commissionato in un'unica volta la serie del pittore. In tal caso si verrebbe ancor più precisando lo scarto di tempo in cui i dipinti furono realizzati, dato che la "Visita dei reali di Sardegna Carlo Emanuele e Maria Clotilde a Pio VI", ultimo degli episodi ritratti, è storicamente registrata il 19 gennaio 1799. La precisazione della data di esecuzione della serie è particolarmente importante anche in relazuione alla biografia del pittore in questione, il cui nome non è fornito dai documenti specifici sull'opera rinvenuti dal Leoncini, ma dalla celebre "Guida..." del 1861 (p. 48). Si tratta di Giovanbattista Benigni, pittore e abate lucchese di cui non si conoscevano notizie oltre il 1796 (L. Fumi, in U. Thieme - F. Becker, "Allgemeines Lexicon der bildenden Kunstler", Leipzig, 1907 - 1950, 37 voll. III, 1909, p. 326). Formatosi a Lucca presso Giovanni Domenico Lombardi e a Roma presso Pompeo Batoni, si stabilì a Firenze nella seconda metà del Settecento. In città e nei dintorni egli dipinse quadri di soggetto sacro, ma si dedicò prevalentemente ai ritratti. Il quadro della Certosa esemplifica la formazione del Benigni: egli è qui impegnato a raffigurare un evento storico - religioso, che affronta con la stessa precisione e cerimoniosità impiegata per i ritratti di singole figure, riuscendo, come in quelli, a conferire un tono di ufficialità al racconto. Siamo di fronte al primo, in ordine cronologico, degli episodi rappresentati dal Benigni: infatti Ferdinando III si recò alla Certosa a rendere omaggio al pontefice il 4 giugno 1798. Anche in questa scena si evidenzia la formazione romana del Benigni che affronta l'episodio con la precisione propria di un ritrattista, come rivela la puntuale descrizione degli abiti dei protagonisti, nonchè dell'ambiente. Tuttavia, come nella "Visita dei reali di Sardegna Carlo Emanuele e Maria Clotilde a Pio VI", qui si attenua quel tono cerimoniale caratterizzante la "Consacrazione di Monsignor Giuseppe Spina ad Arcivescovo di Corinto", forse per la precipua volontà del pittore di riprodurre l'atmosfera intima dell'incontro (cfr. schede nn. )
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228752
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0