San Filippo Neri ha la visione della Madonna con Bambino
dipinto,
post 1657 - ante 1659
La ricca cornice di legno intagliato e dorato è originale
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ficherelli Felice Detto Il Riposo (1603/ 1660): pittore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La paternità della tela indicata dal Moreni è stata ribadita dalle cricerche archivistiche del Leoncini. Infatti in un documento rinvenuto dallo studioso è testimoniato l'intervento del Ficherelli alla Certosa tra il gennaio 1656 e l'estate del 1659. entrambe le fonti citate riferiscono anche che il Riposo lasciò alla Certosa, oltre l'opera suddetta, un Sant'Antonio da Padova dipinto per l'altare di sinistra, corrispondente a quello dedicato a San Filippo Neri, andato perduto forse in occasione delle soppressioni napoleoniche. Quest'opera è dunque l'unica testimonianza dell'intervento del Ficherelli alla cErtosa, oltrechè l'unico quadro del Coro dei Conversi rimasto nella sua ubicazione originale. Replica un'iconografia religiosa assai diffusa nella cultura pittorica seicentesca. inserendo i due ceertosini che assistono all'evento miracoloso il pittore sembra voler sottolineare l'accettazione definitiva, da parte dell'ordine, della religiosità rinnovata della Controriforma di cui il santo era animatore. La pala della Certosa fa parte di un ristretto gruppo di opere di destinazione ecclesiastica dipinte dal Riposo durante gli anni Cinquanta, ovvero nell'ultimo decennio della sua attività. Il pittore sembra rivisitare le componenti della sua formazione approdando ad un risultato d'intensa devozionalità . Infatti nello schema semplificato della composizione possiamo riscontrare il lungo esercizio sulle opere di Andrea del Sarto - di cui sappiamo che in gioventù fu copista - esercizio che aveva sviluppato in lui un gusto spiccato per le intavolature semplici e per gli schemi tradizionali, palese soprattutto nelle opere di destinazione religiosa. Tale sartismo sembra però essere stato rimeditato dal Riposo alla luce dell'esperienza empolesca. Quest'ultima fa infatti approdare il pittore ad una rappresentazione ancora più lucida e normalizzata. Dell'Empoli, d'altra parte, sappiamo che il Riposo fu allievo e ne risentiamo l'eco anche nel brano dei due angioletti. La tela della Certosa non è tuttavia immune anche da quell'influenza furiniana riscontrabile nella produzione del Riposo a cavallo tra il quarto e il quinto decennio del Seicento. Lo vediamo soprattutto nella figura della Vergine, nel suo volto morbidamente , ma abbondantemente chiaroscurato e nel manto avvolgente che la ricopre, il cui colore, blu oltremare, tipicamente furiniano, è largamente impiegato nei soggetti profani del Ficherelli. Il pessimo stato di conservazione c'impedisce di valutarne la qualità: nei paramenti liturgici del santo infatto sono appena intuibili la materia sfatta e la stesura pittoresca del colore che sappiamo caratterizzare lo stile maturo del Ficherelli, frutto dell'esperienza barocca verificatasi nella fase centrale del suo iter
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228708
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0