Annunciazione con San Michele Arcangelo e San Godenzo

dipinto, 1500 - ca 1535

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 184 cm
    Larghezza: 175 cm
  • ATTRIBUZIONI Andrea Del Sarto (1486/ 1530)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo il Vasari i serviti della Santissima Annunziata, allogarono ad Andrea del Sarto l’opera per la badia di San Godenzo, di cui erano proprietari sin dal 1482. Il biografo colloca il dipinto fra l’affresco del Viaggio dei Magi e quello della Nascita della Vergine nel chiostro della Santissima Annunziata, rispettivamente del 1511 e del 1514. Una conferma per l’identificazione dell’opera citata dalle fonti l’abbiamo dal documento di acquisto del quadro da parte del Cardinale Carlo de’ Medici: “A dì detto (6 novembre 1627) soli 25 per un quadro di Andrea del Sarto entrovi l’Annunziata l’Ange3lo Gabriello e due Santi portò fra Donato servita fiorentino” (A.S.F., Possessione 4169, c. 296s, in Padovani 1986). Il cardinale fece sostituire l’opera con una copia dell’Empoli. Le condizioni del dipinto della Palatina, compromesse dall’antico trasporto da tavola a tela (da cui fragilità del colore, perdite, ridipinture), ha sempre creato notevoli dubbi non solo sulla datazione dell’opera, ma anche sull’autografia. Così, con l’eccezione del Berenson che dopo iniziali perplessità (1903, I, p.293, in Padovani 1986) ha ritenuto l’opera autografa, ma tarda (1961, I, p.426, in Padovani 1986), la critica, reputando la citazione vasariana erronea, ha considerato il quadro databile negli ultimi anni di vita del pittore e eseguite dai collaboratori su disegno del maestro (cfr. Freedberg, 1963: Sheaman, 1965). In occasione della mostra Serena Padovani (1986) ha proposto un riesame dell’opera attraverso l’analisi delle riflettografie e sulla base del confronto con il disegno preparatorio per l’angelo, n°627 E del G.D.S.U.: molto probabilmente, secondo la studiosa, è da attribuirsi al Sarto non solo la concezione del dipinto, ma anche la realizzazione (giustificando così l’importanza che è stata data in passato al quadro), che sarebbe avvenuta in età giovanile presso l’Annunciazine di San Gallo, come sembrerebbe in effetti di far pensare anche la composizione del suo insieme. Tale ipotesi si richiama alle opinioni già espresse dal Guinness (1899), dal Venturi (1925), dalla Sinibaldi (1925) e dal Berenson (1961). Con maggior certezza Alessandro Cecchi (1989) ritiene, come già aveva notato buona parte della critica – fra cui la Fraennckel (1935) e lo Sheaman (1965) – che la tavola di San Godenzo sia accostabile a opere finali di Andrea fra cui l’Annunciazione di Sarzana, la Pala di Vallombrosa, entrambe del 1528, e il Polittico di Sant’Agnese e sia stata eseguita “in buona parte” dalla bottega su disegni del maestro. L’opera non è in questo momento presente, in galleria poiché è sottoposta a un delicatissimo e lungo restauro che possa perlomeno fissare il colore che si sta staccando. Disegni riferibili: G.D.S.U. – Firenze 627 E r e v
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228537
  • NUMERO D'INVENTARIO Palatina 97
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • ISCRIZIONI a tergo - 4333/ 7471 / 9 - a caratteri applicati in ottone, NR (recupero preg -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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