ritratti di Cosimo I de' Medici, Eleonora di Toledo e cinque figli
cammeo,
ca 1557 - ca 1562
Rossi Giovanni Antonio De' (1517/ 1575 Ca)
1517/ 1575 ca
n.p
- OGGETTO cammeo
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ATTRIBUZIONI
Rossi Giovanni Antonio De' (1517/ 1575 Ca)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La descrizione dettagliata di questo cammeo che appare nella seconda edizione delle "Vite" di Vasari non corrisponde al cammeo attuale. Vasri scrive che la "Fiorenza" è dentro il tondo; nomina sette dei figli di Cosimo ed Eleonora di Toledo; non cita la Fama e descrive l'oggetto come "un terzo di braccio alto e larghe parimente" (Vasari 1568, ed. Milanesi 1906, vol. V, p. 387). Le misure citate dal Vasari corrispondono in altezza ma non in larghezza. Un attento esame del cammeo fa pensare che sia stato rotto sui due lati e questo può spiegare il fatto che due figli menzianati nelle "Vite" non siano presenti.Il tutto doveva essere circondato da una cornice che si vede nel disegno del cammeo a Oxford, che potrebbe suggerire una sistemazione finale del pezzo. Nel tondo vuoto doveva stare una medaglia: un fatto ampiamente documntato dal carteggio relativo, che potrebbe essere quella che porta il ritratto di Cosimo I sul diritto e una rappresentazione di Firenze rovescio (I.B. Supino, "Il medagliere mediceo nel Museo Nazionale di Firenze. Secoli XV-XVI", Firenze 1899, n. 264). Né la cornice, né la medaglia vengono ricordati negli inventari. Il cammeo si trovava custodito nella Guardaroba in una scatola bianca (ASF, GM 13, c. 197, anno 1587). L'opera di Giovanni Antonio de' Rossi è datata fra il 1557 e il 1562. Era certamente a Firenze nel luglio del 1562 (ASF, GM 55, c. 5) da dove fu mandato a Roma, dove abitava l'incisore in quel momento. Il pezzo è eccezionale per l'alta qualità e per le dimensioni. E' fra i cammei più grandi incisi dopo l'antichità classica. Il cammeo fu messo subito nella Guardaroba di Cosimo I e passò nella Tribuna degli Uffizi dove appare nel primo inventario del 1589 (BdU, ms 71, c. 46). E' rimasto a lungo nella Tribuna e poi nella Galleria; all'inizio del Novecento passò al Bargello e successivamente al Museo degli Argenti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228426
- NUMERO D'INVENTARIO inv. Bargello (VII) n. 1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0