Riposo nella fuga in Egitto
dipinto,
Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726)
1652/ 1726
Dipinto raffigurante il riposo nella fuga in Egitto: la Madonna con veste rossa e manto celeste, seduta sulla sinistra, tiene nella mano destra un drappo bianco e fra le braccia Gesù Bambino in piedi con un uccellino nella mano destra e una ciambella nella sinistra. Accanto siede S. Giovannino che abbraccia un agnello ai cui piedi è raffigurata una zucca. Sullo sfondo una casa da cui si affacciano due pappagalli; sulle scale a destra si scorge una figura femminile volta di spalle. Nello sfondo a destra, ai piedi di una palma, S. Giuseppe con un sacco sulle spalle si allontana insieme all'asino. Cornice intagliata con decorazioni a foglie di quercia
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, a lungo conservato nei depositi di Palazzo Pitti come opera di anonimo artista romano del secolo XVII, è stato riproposto all'attenzione della critica con una attribuzione ad Antonio Domenico Gabbiani nel 1977 da Marco Chiarini che lo riferì alla tarda attività dell'artista pur dichiarando di non averne trovata menzione nelle fonti settecentesche. Alcuni documenti dell'Archivio delle Gallerie fiorentine permettono di confermare l'attribuzione dello studioso: il dipinto è infatti identificabile con il 'Riposo nella fuga in Egitto' di A. D. Gabbiani acquistato nel 1779 da Giuseppe Bencivenni Pelli per la Regia Galleria alla vendita della Collezione di Ignazio Hugford. In quella occasione l'allora direttore affermava: 'nella Real Galleria non c'è cosa alcuna del Gabbiani che è uno dei migliori fiorentini di questo secolo. Il riposo in Egitto è un quadro che giustamente stimava assai il defunto Hugford sul allievo, ed era il meglio che avesse, dunque l'ho scelto'. L'opera fu di nuovo descritta nell'inventario di Galleria del 1784 non più come 'Fuga in Egitto', ma come 'Madonna a sedere con Gesù Bambino in collo e a lato S. Giovannino che abbraccia un agnello e una zucca ai piedi'. Nello stesso inventario si apprende inoltre che il 16 ottobre 1772 la tela scambiata con una Madonna del Sassoferrarto venne consegnata alla Guardaroba Generale. L'iconografia dell'opera, ricca di particolari come la zucca e il cardellino, permette di identificarla con il dipinto minuziosamente descritto da Ignazio Hugford nella sua 'Vita di Anton Domenico Gabbianoi' eseguito, secondo quanto afferma l'autore, per l'Avvocato Adinari ed acquistato da Ignazio Hugford ad una pubblica vendita ancor prima della morte del Gabbiani. Le numerosi fonti settecentesche venute alla luce, che si sono rivelate utili per l'identificazione dell'opera, non forniscono dati identificativi per la sua datazione, ma il confronto stilistico con la grande Fuga in Egitto del 1704 (inv. 1890 n. 7825), anch'essa ricca di minuti particolari naturalistici e molto simile nella resa della figura della Vergine, permette di confermare la datazione, proposta da Marco Chiarini, ai primi anni del secolo XVIII
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227253
- NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti n. 1319
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0