Identico nella struttura generale al suo compagno della parete di fronte, il monumento funebre in marmo bianco è collocato in una nicchia rivestita di marmo rosso screziato di bianco e dedicato a Luca degli Albizi (morto nel 1657). Il corpo rettangolare su cui poggia il sarcofago quattrocentesco tagliato a metà con lo stemma degli Albizi a rilievo, presenta, a differenza del suo "pendant", una lunga iscrizione a caratteri capitali. Lo scheletro in marmo giallo riaffiora da un ricco panneggiamento in marmo nero che lo ricopre per tutta la parte terminale del corpo, ricadendo poi ai lati e sulla fronte del sarcofago. In alto la figura femminile alata ha i capelli in arte raccolti, in parte ricadenti sulle spalle, l'ampia veste e il mantello sono fittamente incresoati, le maniche arrotolate sopra al gomito. Un libro aperto è sorretto da un angioletto seduto sull'alttro lato del timpano. Più in alto aul sarcofago due angioletti panneggiati sorreggono le parti terminali di un fiocco posto a coronamento del medaglione che contiene il ritratto di Luca degli Albizi cui è dedicatto il monumento
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco di Carrara
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ATTRIBUZIONI
Foggini Giovanni Battista (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento funebre dedicato a Girolamo degli Albizi (morto nel 1556) proviene, insieme a quello di Luca sull'altro lato dell'altare, dalla chiesa di San Pier MAggiore che, nel corso di alcuni restauri al suo interno, crollò in parte nel 1783 e fu poi totalmente distrutta nel 1785. Una delle cappelle della famiglia Albizi, dedicata a Santa Lucia, fu salvata per diretto interessamento del marchese Lorenzo e ricostruita pressochè integralmente (eccetto l'affresco della volta di A.D. Gabbiani) nell'attuale cappella di San Paolino, già appartenenuta ai Ricciardi. La tela del Volterrano raffigurante il martirio della Santa è stata spostata in tempi più recenti per far posto a Santa Teresa del Bambino Gesù; ai lati dell'altare vennero collocati i due minumenti funebri di gusto tipicamente barocco e posti su una base ottenuta tagliando longitudinalmente il sarcofago quattrocentesco di Maso degli Albizi che le fonti attribuiscono a Donatello, ma molto più verosimilmente opera di bottega. I due monumenti funebri, collocabili tra la fine del XVII secolo e l'inizio di quello successivo per evidenti ragioni di stile, sono assegnati a Giovan Battista Foggini da Francesco Saverio Baldinucci (il quale ricorda altresì il Martirio di Santa Lucia del Volterrano), attribuzione non accolta dalla fonti e dalla letteratura successive, per le quali i due monumenti Albizi sono da collocare in un generico ambito foggininiano. La tesi baldinucciana è stata riproposta recentemente, ma non giustificata criticamente, da A. Matteoli (1978). Il gruppo marmoreo sovrastante la tomba è simbolo della conoscenza. Così infatti il Ripa descrive l'immagine della "cognitione": "Donna che stando a sedere tenghi una torcia accesa e appresso havrà un libro aperto, che con il dito indice della destra mano l'accenni". Manca in questo caso la torcia accesa che invece ritroviamo nell'altro monumento Albizi (cfr: A.F.S. Firenze foto nn. 409110)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900226477
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nella specchiatura marmorea sovrastata dal timpano - D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO)/ LUCAE DE ALBIZIS/ LUCAS PRONEPOS POSUIT/ LUCAS DE ALBIZIS VIR GENERE ILLUSTRIS ILLUSTRIOR MORIBUS/ RARO EXEMPLO/ NEC DEO DISPLICUIT FORTUNA/ ET HOMINIBUS PALCUIT VIRTUTE/ TERRIBILI QUONDAM ET FORMIDOLOSA/ NATUS IN DOMO/ A PATRIA POTUIT ET A CIVIBUS AMARI/ PRAETOR FLORENTIAE IMPOSITUS A PRINCIPE/ MERUIT ADSCRIBI SENATUI/ SED CRESCENTE GLORIA NON DICRESCENTE PROBITATE/ A SENATU IN PRINCIPIS AULAM ADSCITUS/ FERDINANDO II A CONSILIJS FUIT/ UT MENTEM APPROBATRET QUI OPERAM APPROBAVERIT IAM SUAM/ ET APPROBAVIT SANE/ QUI DIGNUS ET VISUS UT ROMAM ET VENETIAS MITTERETUR ORATOR/ NE UNA TANTUM IN URBE PRINCIPE SERVIRET/ QUI UBIQUE GLORIAM PROPAGARAT SUAM/ ET UTRAQUE IN URBE ITA SE GESSIT/ UT VENETIAE LIBERTATIS ANTIQUAE/ ET ROMA RECENTIS SERVITUTIS HOMINEM/ PRINCIPI COMMENDAVERINT/ MARCHIONATUM CASTRI NOVI/ NOVAM NEMPE DIGNITATEM DOMUM INTULIT SUAM/ SED GLORIA CLARUS ET OPIBUS MATURUS IAM AEVO/ OBIJT ANNOS NATUS LXXIX MENSES DUOS DIEM UNAM/ QUINTO KALEND(---) MAIJ A(NNO) - sulla parte frontale del corpo rettangolare in basso - latino
- STEMMI sul sarcofago - gentilizio - Stemma - stemma della famiglia Albizi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0