pentimento di San Pietro
dipinto,
ante 1723 - ante 1723
Cinqui Giovanni (bottega)
1667/ 1743
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 59 cm
Larghezza: 44.5 cm
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ATTRIBUZIONI
Cinqui Giovanni (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Poggio a Caiano (PO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera attribuita alla bottega del Cinqui. Il soggetto é tratto da Luca 22, 60-62. Il soggetto è risolto in maniera originale: i due uomini, che si guardano in faccia, sono però con i corpi volti ai due opposti; analoga struttura era stata usata più di un secolo p rima da Fabrizio Boschi nella tela dei "Santi Pietro e Paolo condotti al m artirio". Le tele, che attualmente sono poste in quattro stanze contigue a l primo piano del monastero (luogo di riunione dell'Associazione Amici del la Certosa), sono appese alle pareti senza un apparente ordine logico ed i conografico. Un'originaria inventariazione , forse nel luogo di prove nienz e, è invece ricordata dai numeri apposti sui telai (in rosso con gr a fia se ttecentesca, ne sono sprovviste le tele che risultano rintelate). C ollocat e alla Certosa dal 1885 e consegnate nell'aprile al Padre Benel li in segui to all'ordinanza ministeriale del 29 luglio 1878, e oggetto di pa rziale do cumentazione fotografica in occasione di una campagna sugli arre di della C ertosa eseguita dalla Soprintendenza fiorentina negli anni Sett anta; prove ngono dalla Villa medicea dell'Ambrogiana (assente infat ti ogn i riferiment o a queste opere nella bibliografia sulla Certosa). Es eguite su commission e di Cosimo III, unitamente a un grande Giudizio Univ ersale (braccia 3,2 x 1,19) ora disperso, per ornare il corridoio che ora unisce la Villa dell' Ambrogiana alla vicina Chiesa di San Pietro d'Alcant ara (p oi Santi Quiric o e Lucia), sono citate in un inventario della Vil la del 1732 (A.S.F. Gua rdaroba Mediceo 1392, cc. 69v - 70 r, cfr. La Ma donna ne ll'arte italiana, Catalogo della mostra scheda a cura di S. Melon i) e raff igurano, come in un vangelo illustrato, 119 scene della vita di Gesù, dell a Madonna e di Sa n Giovanni Battista; originariamente entro co rnici lisce tinte di nero e f ilettate d'oro, con cartelle intagliate e pa rzialmente dorate, pienamente in sintonia con lo stile Cosimo III. La lor o esecuzion e, che deve essere precedente al 1732, anno di redazione dell' inventario c itato, è forse da a nteporre anche al 1723 anno di morte di C osimo III. L' autore, indicato nel documento sopra citato, è Giovanni Cinq ui (o Del Cinq ue), fiorentino, all ievo di Pier Dandini e attivo in Tosca na quasi fino a lla metà del Settecen to (muore nel 1743). Le numerose tel e, che furono to lte dalla loro colloca zione originaria forse in occasion e della nuova - e disgraziata - destinaz ione data alla Villa, che dopo i fasti medicei e l orenesi diventerà prima casa di cura per malattie mental i e successivament e (1888) manicomio crimi nale, vengono consegnate in de posito alla Certosa dove sono rimaste fino a d oggi. Su Giovanni Cinqui (S carperia, 1667 - Fi renze 1743) si hanno scars e notizie. Il Gaburri ricor da il suo alunnato p resso Pier Dandini e dice: "ferace nell'inventare e s pedito nel colorire a olio e a fresco…avendo dat o al pubblico opere macch inose specialmente a fresco nelle chiese e nei pa lazzi in Firenze e per l o stato". Il Richa di lui ricorda solo la decorazi one della volta e del c oro della chiesa di S an Girolamo delle Poverine ese guita nel 1721 in col laborazione col quadra turista Andrea Landini; e la ca ppella dedicata a S anta Rosa da Viterbo, n ella chiesa di Ognissanti IV, p. 268 rinnovata a p artire dal 1715. Si poss ono inoltre attribuire a questo ad oggi poco noto pittore, decorazioni nel la Villa di Lappeggi e nel vicin o Casino di Lil liano oltre che nel Palazz o Altoviti dei Visacci, in Borgo Albizi (R. Spi nelli). Altre opere che la tradizione ci tramanda sono due l unette nel pr imo chiostro di Santo Spiri to, e forse una partecipazione all e pitture d i Palazzo Capponi; oltre all a pala nella Cappella della Fattori a del Ter zo a Borgo a Buggiano, e pitt ure nella villa Santini a Lucca (S. Meloni, com. orale). Fra i dipinti su tela, probabilmente minoritari nell' attivit à del pittore che appare più a bile come frescante, ci sono noti sol o l'a utoritratto degli Uffizi (Inv. 1890 n. 2041) e questo gruppo a sogget to r eligioso. Le 119 tele in oggett o - che non presentano sulla loro pater ni tà nessuna indicazione, né conte mporanea né postuma - sembrano però dove rsi attribuire a più mani, tutte nell'ambito di aiuti più o meno modesti, dello stesso Cinqui. La motivazio ne, plausibile anche per il gran numero d i pitture da portare a complimen to in tempo abbastanza breve , è dettat a d al confronto fra le medesime. D iverso è infatti il livello qualitativ o e, iconograficamente, il modo di r appresentare gli stessi protagonisti; anche la tavolozza spazia da colori brillanti e trasparenti, a grevi camp iture dense ed opache spesso prive di consistenza nella resa plastica dei corpi. [continua in AN]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225147
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 10666
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Medicea di Poggio a Caiano e Museo della Natura Morta
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI retro tela - 1662 - numeri arabi - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0