ritratto di Donatello
dipinto,
1794 - 1794
Gori Lamberto Cristiano (1730/ 1801)
1730/ 1801
Dipinto in scagliola raffigurante il ritratto a mezzo busto di Donatello su fondo grigio all'interno di una cornice ovale poggiante su un piedistallo in pietra. Sfondo azzurro chiaro marmorizzato
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gori Lamberto Cristiano (1730/ 1801): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di una serie di 18 ritratti realizzata da Lamberto Cristiano Gori e dal suo allievo Pietro Stoppioni nell'ultimo quarto del secolo XVIII per i Granduchi di Toscana che mostrarono un particolare interesse verso la tecnica della scagliola. Le opere che compngono la serie, fra le quali sei sono attribuibili a Pietro Stoppioni e dodici sono firmate da Lamberto Gori, si differenziavano oltre che per alcuni particolari iconografici (come la forma dei piedistalli che sorreggono le finte cornici ovali, sui quali lo Stoppiani ha indicato il nome del personaggio effigiato) per i diversi caratteri stilistici: piuttosto dura, fortemente chiaroscurata, dai contorni netti, la maniera del Gori, più morbida e sfumata quella dell'allievo, che rivela l'ampio uso del pennello, un'innovazione tecnica che sostituì la tradizionale spatola e che, secondo quanto affermano le fonti, fu introdotta dal Gori. Le opere realizzate dal maestro, tutte firmate, raffigurano i ritratti di dodici artisti, ripresi dalle incisioni pubblicate nella "Serie degli Uomini Illustri in Pittura, Scultura e Architettura" (Firenze, 1769-1776). I ritratti di Ignazio Hugford si ispirano in parte a quelli pubblicati da Anton Francesco Gori nel "Museum Florentinum", in parte risalgono all'iconografia vasariana ed in alcuni casi riproducono dipinti appartenuti ai collezionisti locali. Questo ritratto di Donatello, preso dalle "Vite" di Giorgio Vasari, era stato inciso per la "Serie degli Uomini illustri" da Gianbattista Cecchi; non è da escludere però che Lamberti Gori abbia avuto l'opportunità di esaminare i disegni del suo maestro che li conservò nel suo studio fino alla morte, quando furono acquistati da Giuseppe Bencivenni Pelli per la Regia Galleria. Essi si trovano attualmente nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Un documento del 31 Marzo 1794 attesta il passaggio di questa scagliola dalla Guardaroba Generale di Palazzo Pitti. E' probabile che questa data corrisponda a quella della consegna dell'opera da parte dell'artista che impiegò circa quindici anni per portare a termine l'intero lavoro. Possono servire come termini di riferimento per la datazione di questa serie il ritratto di Andrea Del Sarto, firmato dal Gori e datato 1786, e l'inventario di Palazzo Pitti del 1802, il primo nel quale si trova menzione di questi ritratti, riuniti in una sala dedicata ai dipinti in scagliola e segnata con il n. 17. Si tratta di una delle sale dell'attuale Museo degli Argenti, affacciata nel cortile Non Finito ed oggi detta delle Pietre Dure, che nei successivi inventari venne indicata con il n. 18 (1829) e con il n. 30 (1846 e 1860) e dove le opere rimasero per lungo tempo. Non è indicata con precisione la loro collocazione al tempo dell'inventario del 1911 dove appaiono descritte tra gli "oggetti d'arte depositati nella Galleria degli Argenti". Attualmente si trovano nella sala detta dell'Archivio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900224526
- NUMERO D'INVENTARIO OdA 112
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in alto - EFFIGIE DI DONATELLO SCULT. FLOR. LAMB. C. GORI F - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0