Croce astile latina con i bracci terminanti a coda di rondine e percorsa interamente sia sul recto sia sul verso da un bordino a motivi puntiformi incisi. al termine di ciascun braccio vi è raffigurato in alto la figura a mezzo busto del Salvatore con il libro in mano e in atto di venedire, a destra la figura di S. Giovanni Battista, a sinistra quella della Madonna e in basso la rappresentazione del monte Golgota. Il recto presenta una croce incisa con il nimbo all'incrocio dei bracci e percorsa da motivi sintomorfi a spirale. Il crocifisso ha il capo leggermente piegato sulla sinistra e i capelli lunghi con scriminitura centrale ricadenti a piccole ciocche piccole ciocche sulle spalle. Il volto ha la barba. Le braccia leggermente flesse presentano le mani aperte e con le dita unte inchiodate alla croce; il torace è liscio e coperto in basso da un perizoma lungo fino alle ginocchia con bande annodate sul davanti e ricadenti ai fianchi, pieghettatura simmetrica, gambe e piedi paralleli, appoggiati su di un suppedaneo a tavoletta rilevata. Il verso della croce reca all'estremità i simboli degli Evangelisti incisi e sulla superficie è disegnata una croce con l'immagine del Cristo. Questo del tipo "dolente", con il capo reclinato in avanti, ha i ca ..
- OGGETTO croce processionale
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
- LOCALIZZAZIONE Cavriglia (AR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bellissimo crocifisso di notevole interesse storico-artistico presenta il Cristo con un lungo perizoma che già dal IX secolo, aveva sostituito il colobio, e fonda come spesso avviene a partire dal XII secolo, per forti influssi di origine orientale, negli occhi spalancati e nella posizione reclinata della testa il tipo del "Christus triumphas", con quello del "Christus patiens". La volontà di rappresentare realisticamente la morte di Cristo si riconduce ad un pacato equilibrio che unisce i sintomi della passione e del dolore con quelli di una serena solennità. Ciò si esprime con una intensità espressiva maggiore che in prototipi più antichi, che lo colloca alla seconda metà del XII secolo. Esso può essere collegato alla serie di croci individuate dal Bologna (vedi bibliografia) e che raggruppo sotto la denominazione di "tardo ottoniano" e risalenti a modelli prodotti nell'ambiente renano presso la bottega di Ruggero di Holmershausen. Rapporti stretti con questo di Cavriglia può essere fatto con i crocifissi di Chiusdino, del Museo civico di Siena (datato 1129) e con il 15109 del Museo Civico di Arezzo. Un parallelo si può trovare anche con il crocifisso ligneo conservato presso la Cattedrale di Arezzo per cui sia il Carli (vedi bibliografia) sia la Maetzke (vedi bibliografia) hanno proposto una datazione nella seconda metà del secolo XII, con influenze dalla serie dei bronzetti tardo ottoniani. La croce di Cavriglia, invece, rispetto al crocifisso, sembra essere più recente, e proporrei una datazione ceh la colloca al secolo XIII. Anche nel catalogo della mostra di Arte sacra della Diocesi e della Provincia di Arezzo del 1950, la Croce di Cavriglia fu datata nel secolo XIII. L'oggetto, reperito in ambito italiano fa pensare ad un'opera eseguita da artefici locali che si rifacevano con probabilità a modelli scultorei prodotti in area renana
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900223142
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0