reliquiario - bottega romana (sec. XVII)

reliquiario,

Monumentale reliquiario con base a candelabro, a sezione quadrangolare, poggiante su quattro zampe leonine, da cui dipartono angolarmente grosse volute, terminanti con volti di cherubini alati e ornamentazioni vegetali. Al centro delle quattro facce, entro un ovale incorniciato da volute concave e convesse, sono applicati medaglioni in argento dorato con scene sacre. Il fusto è costituito da nodo a balaustro nelle cui facce si elevano cherubini alati, collegati tra loro da festoni di frutta e fiori. Fa da raccordo un altro nodo a vaso, costituito da ornamentazioni di volute e angeli aggettanti. Il lato anteriore del reliquiario è formato da due teche rettangolari circondate da una cornice interna in smalti traslucidi di vari colori con motivi fitomorfi. Lateralmente alle teche sono inserite due statuette raffiguranti due angeli alati a mani conserte. Il reliquiario termina con una cimasa a forma di timpano spezzato con applicazioni di putti a tutto tondo e volute a ricciolo. Il retro della mostra è costituito da una lastra d'argento nella quale sono incise due scene: in alto, il Dio Padre benedicente fra nubi e volti di cherubini alati, al di sotto una sacra raffigurazione affollata di santi con al centro la Madonna, san Giuseppe, a cui fanno corona altri sette piccoli personaggi

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ doratura/ pittura a smalto traslucido
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LOCALIZZAZIONE Sansepolcro (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come risulta dall'iscrizione, questo splendido esemplare fu mandato da Roma nell'anno 1632 dallo studioso Ottavio Pichi, cittadino di Sansepolcro. Da note inventariali sappiamo che l'opera costò trecento ducati e che il Pichi ne fece dono alla cattedrale, dove per molti anni è stato custodito in un apposito tabernacolo, in legno dorato, nella cappella del Rosario. Sono presenti due punzoni al centro della base, ma purtroppo non è stato possibile identificarli: uno sembra il camerale romano. Il reliquiario, imponente anche nelle dimensioni, è uscita sicuramente dalle mani di un artista romano assai sensibile alla cultura pittorica della fine del Cinquecento, annunciata dalla impostazione delle figure e nella narrazione degli episodi raffigurati nei medaglioni della base. I pregi plastici del complesso lavoro danno il metro dell'abilità e delle esperienze del maestro argentiere. La raffinatezza decorativa, intrisa di elementi barocchi, contrazioni di tipo manieristico nelle volute simmetriche e nei festoni di fiori e di frutta, manifesta la qualità dell'artista, che dimostra suggestioni legate all'ambiente toscano, più propriamente fiorentino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900219124
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • ISCRIZIONI SNCTA HAC PROGENIES OMNI VENERABILIS AEVO NON SOBOLEM SIMILEM NON HABET ILLA PAREM/ HAEC VIRGINIS DEIPARAE EIVSQ INTEGERRIMI SPONSI ADMIRANDA PIGNORA LACTENSIS DEI CONTACTU SAEPIS CONSECRATA SYMEON SYRIS HVIC/ PRINCIPI SEPVLCRI ECCLESIAE CVI PER ANNOS DVODECIM CANONICVS NAVITER INTERVIVIT AD TAM DIVINAE SIBIGRATIOSE IN URBE CREDITAE/ HAEREDITATIS DECENTEM CVSTODIAM AD LOCI TUM MAIESTATEM AVGENDAM TVM RELIGIONEM AMPLIFICANDAM DONO DEDIT/ ARGENTEO HOC CONDITORIO IMAGINIBVS ADLATVS CAPSLAE AVR/ ILLINIS CONTEXTO OCTAVIVS PICVS/ PRETIOSVMMVNVS OBLATVM PATRIE VENERABVNVSV EXCIPIENS SVA FRATRVMQ IMPENSA CVSTODIRI/ ET AB VRBE TRANSMITTI CONFEDENTER GENIBVS PROVOLOTVS CVRAVIT / ANO AB EIUSDEM DEIPARAE VIRGINIS PARTY MDCXXXII MENSE DECEMBRIS INDICTIONE XV - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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