coperta di libro - ambito fiorentino (sec. XV)

coperta di libro 1481 - 1481

Piccolo volume rilegato in cuoio con sovraimpressioni in rosso e borchie in bronzo; in carta pergamena manoscritta, alla c. 3r è decorato da una miniatura che all'interno della lettera "A" inserisce la scena figurata con San Martino vescovo che accoglie sotto il mantello un mendico. Intorno alla lettera foglie di acanto e fiori su cui si posano uccellini. I colori sono azzurro, verde, giallo, rosa e oro. Nel libro sono riuniti vari scritti di mani diverse: a c. 1 è il ricordo della donazione fatta nel 1481 per l'acquisto della bottega vicino alla chiesa di S. Martino dove verrà posto l'oratorio, seguono i nomi dei diversi Buonomini; a c. 20 è copia di una provisione facta per Mg. Signori di fare che procuratori di San Martino ritornino come furono creati, in data 14 febbraio 1501; poi segue una lettera di Vincenzo Pitti del 1622 con altri capitoli; quindi, in un seguito di pagine non numerate, vengono riportate le indulgenze ottenute dalla Congregazione e un insieme di notizie riguardanti la fondazione e la storia della Compagnia

  • OGGETTO coperta di libro
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    cuoio/ impressione
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo volumetto ha una notevole importanza storica poiché reca manoscritti i Capitoli della Congregazione dei Buonomini, fondata da Sant'Antonino Pierozzi nel 1442 e i nomi dei primi dodici procuratori nominati dall'Arcivescovo fiorentino. Manca una datazione precisa del manoscritto, ma lo stile della miniatura che ne orna una delle prime pagine l'ha fatta attribuire a Francesco D'Antonio del Chierico che fu membro della Compagnia dal 1478 al 1486, anno della sua morte: vista la scritta a c. 1 ("Ricordo come ha donato a procuratori et proveditori de vergognosi di Sancto Martino di Firenze per rimedio dell'anima sua et auguento de' poveri vergognosi F. ducento diciotto de' quali se ne comprato il luogo dove si raghunano detti proveditori posto contiguo alla chiesa di San Martino di Firenze iusino dell'anno 1481 et del mese di luglio con certi conditioni et pati annuali come più pienamente apparisce carta rogato S pagolo domeriglio di Bartolo grasso notai. fiorent. sotto di XXI di novembre 1482") si può supporre che egli abbia miniato il foglio non appena finiti i restauri (1481) agli ambienti annessi alla chiesa di S. Martino, acquistati e ristrutturati per servire da Oratorio e sede della Compagnia. Francesco d'Antonio fu il più importante e attivo Miniatore fiorentino prima dell'affermarsi della bottega di Attavanti: nei suoi primi lavori, i grandi libri liturgici per Santa Maria del Fiore (1463-1471) sembra derivare dallo stile dell'Angelico, ma in seguito arricchisce la sua cultura con derivazioni dalle migliori espressioni pittoriche del tempo, dal Baldovinetti a Domenico Veneziano, al Verrocchio al Botticelli al Ghirlandaio. La sua attività fu volta a soddisfare numerose commissioni religiose fiorentine per le chiese di Santa Maria del Fiore, San Lorenzo, l'Annunziata e laiche, dato che a lui si rivolsero i più importanti collezionisti fiorentini e stranieri, fra i quali Piero de' Medici, Francesco Sassetti, il Duca di urbino, Mattia Cornino, gli Aragonesi di Napoli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196566
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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