San Martino dona parte del mantello al povero
dipinto
1480 - 1480
La scena si svolge all'esterno delle mura di una città, con sullo sfondo un paesaggio collinare costellato di borgate e di chiesette. In primo piano il Santo, su un cavallo bianco tenuto da uno stalliere, sta dividendo il mantello di cui è in parte già avvolto il mendico in piedi vicino al cavallo. Colori chiari, nel paesaggio dominante l'azzurro e il verde; il mantello è rosso
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo affresco, insieme al "Sogno di San Martino", occupa la parete di fondo dell'oratorio e rappresenta l'episodio più celebre della vicenda terrena del Santo, onorato l'11 novembre: l'intera serie di affreschi ha avuto molteplici datazioni ed attribuzioni, mancando qualsiasi documento probante. Per quanto riguarda la collocazione cronologica, il parere più credibile è quello che li pone negli anni 1478-81, quando i locali annessi alla chiesa di S.Martino al Vescovo furono acquistati dai Buonomini e ristrutturati per adibirli ad uso di oratorio: si può supporre che in quell'occasione fossero dipinte anche le due lunette con fatti di San Martino, titolare della Compagnia e quelle con le opere di carità svolte dai dodici Buonomini, dato che lo stile delle pitture avvalora questa datazione. Infatti la tipologia dei volti incorniciati da morbidi riccioli fluenti, i panneggi rigonfi sui corpi robusti, rimandano a generiche sigle verrocchiesche diffuse a Firenze negli anni Settanta e Ottanta del secolo; il paesaggio, di sfondo, con poche costruzioni svettanti in ampi spazi azzurrini, presenta dei caratteri fiamminghi, pure affermatesi nella cultura figurativa del periodo. Le varie proposte critiche hanno avanzato, come autore degli affreschi, i nomi di Filippino Lippi (F. von Rumhor e G. Milanesi), Raffaellino del Garbo (Crowe-Cavalcaselle), David del Ghirlandaio (Ulmann, Geza de Francovich, Van Marle, Berenson), Domenico del Ghirlandaio e aiuti (Rosselli Passatelli Del Turco), Francesco D'Antonio Del Chierico (L.Desiseri Costa), fino a Francesco Botticini e Cosimo Rosselli, proposti dal Busignani.Al Botticini fanno pensare alcune particolarità pittoriche come il puntinismo che qui illumina la corazza del giovane paggio e che troviamo spesso nelle opere dell'artista, come ad esempio nella "Annunciazione" del Museo della Collegiata di Empoli; suoi caratteri sono anche i gesti legnosi, impacciati, la costruzione dei corpi con le braccia lunghe rispetto al tronco, i tratti dei volti marcati, con zigomi segnati ed espressione tristi o severe, la inquadratura prospettica ribaltata verso lo spettatore, con il punto di fuga molto alto. L'attribuzione al Botticini di queste opere non viene però accettata da Anna Padoa Rizzo, che recentemente ha dedicato un lungo studio all'artista e che non prende in esame questi affreschi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196501
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0