opera di misericordia: dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati

dipinto 1480 - 1480

Lunetta affrescata raffigurante i Buonomini di San Martino che compiono le opere di misericordia, dar da bere agli assetati e dar da mangiare agli affamati. In un interno domestico, sulla destra è un tino da dove un Buonuomo prende del vino con una caraffa, per metterlo in fiaschi che gli sta porgendo un giovane al suo fianco; un altro membro della Compagnia compie la stessa operazione con una signora che nella sinistra tiene due pani ricevuti in elemosina da altri gentiluomini che sulla sinistra della scena, ne stanno distribuendo altri a un giovane e a due bambini. Come nelle altre scene, i Buonomini indossano abiti neri e rossi; rossa è la veste del giovane che distribuisce i pani, i bambini sono in vestine gialla e verde in tonalità acidule

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco raffigura in una sola scena due delle sette opere di misericordia, rivolte abitualmente dai Buonomini di San Martino: come nelle altre lunette della serie la scena si svolge in un ambiente domestico quattrocentesco ed è pertanto apprezzabile anche come documentazione storica, presentando suppellettile ed arredi tipici del tempo. I critici che se ne sono occupati hanno variamente datato gli affreschi dal 1470 (H.Ulmann) al 1486 (Geza de Francovich), ma la data più comunemente accettata e più probabile è nel periodo 1478-81, quando gli ambienti annessi alla chiesa di San Martino al Vescovo furono acquistati e restaurati dai Buonomini per adibirli a loro oratorio. Per quanto riguarda l'attribuzione di queste opere permangono numerosi dubbi e perplessità: diverse sono le mani impegnate nel lavoro, certo facenti parte di una stessa bottega. Nel corso degli anni sono stati proposti nomi disparati: Filippino Lippi dal Von Ruhmohr, Raffaellino del Garbo da Crowe e Cavalcaselle, Bartolomeo di Giovanni e David del Ghirlandaio da Geza de Francovich. Sul nome di David del Ghirlandaio hanno concordato anche il Van Marle e il Berenson, mentre uno dei più attenti studiosi dell'oratorio, il Rosselli Del Turco suggerisce la presenza di Domenico del Ghirlandaio, assistito dai fratelli e da altri giovani artisti fra cui Filippino, Lorenzo di credi e Piero di Cosimo. Ancora, la teoria Desideri Costa propone il nome di Francesco D'Antonio del chierico, celebre miniatore del tempo e membro della Compagnia dei Buonomini dal 1478 al 1486, anche se di lui non si conosce alcuna attività di frescante e su tavola. Infine Alberto Busignani scorge la mano di Francesco Botticini in quasi tutti gli affreschi, e on particolare evidenza proprio in questo e nel 'Sogno di San Marino'. Fra i vari nomi, quest'ultimo mi sembra fra i più convincenti, anche per quanto riguarda le altre scene presenti nell'oratorio: partito dalla bottega del Verrocchio, il Botticini presenta una produzione fortemente influenzata dal Botticelli, ma con tratti più duri e rustici, con un panneggio più corposo e monotono quale appunto ritroviamo in queste figure. Proprio il decennio 1475-85 rappresenta il periodo di maggiore attività del pittore, che si dimostra sensibile all'influenza dell'arte fiamminga, rinnovata a Firenze dall'arrivo del trittico Portinari e la traduce in un aumentato interesse per i particolari descritti con minuzia e precisione e con un vivo interesse per la vita domestica, tratto caratteristico anche di queste scene. Confrontandole con altre sue opere degli stessi anni, per esempio la predella del tabernacolo di S. Sebastiano (Empoli, Museo della Collegiata), si possono trovare le stesse fisionomie mancate, i movimenti rigidi e impacciati, il particolare inquadramento prospettico visto dal basso e come ribaltato verso lo spettatore (vd. Anche le altre schede riguardanti gli affreschi)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196498
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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